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Inter, Ausilio: "Non abbiamo necessità di cedere. Rinnovo Lautaro? Non c'è fretta"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 8 maggio 2024, 15:06Serie A
di Lorenzo Di Benedetto

Inter, Ausilio: "Non abbiamo necessità di cedere. Rinnovo Lautaro? Non c'è fretta"

Il direttore sportivo dell'Inter, Piero Ausilio, ha parlato in una diretta Instagram con Fabrizio Biasin (leggi qui il suo editoriale di oggi su TMW), di vari argomenti legati al presente e al futuro del club nerazzurro.

Lei in questo momento è infortunato, il primo stop serio della stagione dell'Inter.
"La stagione è stata positiva in tutto, anche sotto il profilo degli infortuni. i particolari sono fondamentali e avendo tanti giocatori a disposizione si dà più possibilità all'allenatore",

Cosa ha pensato dopo il fischio finale della partita contro il Milan?
"Non si può dire, un'espressione quasi blasfema (ride ndr). Ero molto contento e non è una cosa che nel calcio si prova spesso. Il 95% è sofferenza e il 5% gioia. Quindi ci si deve fermare e godersi il momento".

Che mercato sarà il prossimo per l'Inter?
"Se pensiamo a quella che era la squadra a maggio scorso e le cose da fare, sapevamo che sarebbe stato lungo e difficile. Alla fine abbiamo cambiato 12 giocatori. Quest'anno è tutto diverso, dobbiamo fare poche cose. Se la prossima stagione iniziasse tra una settimana l'Inter avrebbe la rosa pronta. L'anno prossimo ci saranno tante partite ma uno dei segreti di quest'anno è stata quella di avere una rosa giusta, con tutti i giocatori che hanno avuto un'opportunità. In questo modo anche l'allenatore ha lavorato con tranquillità. Ora si parla di rosa più ampia ma questo discorso non è del tutto vero. Avere 4-5 giocatori in più che durante l'allenamento sono a parte non è una cosa che puoi fare, se non con i ragazzini. Dobbiamo avere un numero di calciatori giusti".

Cinque attaccanti l'anno prossimo?
"Non lo so, ne parleremo a fine stagione con Inzaghi. Quest'anno abbiamo lavorato con 4 attaccanti e abbiamo fatto bene, non vedo perché dovremmo cambiare. Possiamo valutare varie opzioni, compresa anche l'ipotesi che qualche centrocampista possa giocare attaccante, come per esempio Mkhitaryan. Inzaghi ha giocato sempre con il 3-5-2, chissà che poi non possa pensare a qualcosa di diverso se non dovesse avere attaccanti in un certo periodo".

Gudmundsson è un obiettivo?
"È un giocatore di qualità che piace all'Inter, così come al Genoa e ad altre squadre. In quel reparto siamo a posto così. Abbiamo Lautaro, Thuram, Taremi, Arnautovic e Sanchez, sul quale faremo delle valutazioni. Poi Oristanio, Carboni, Pio Esposito, tutti calciatori in prestito. Dobbiamo valutare tutto".

Valentin Carboni potrebbe essere il quinto?
"Per la qualità che ha potrebbe stare all'Inter, ma dobbiamo capire cosa fare visto che pensando alla sua giovane età potrebbe essere meglio fargli fare esperienza altrove. Siamo contenti di lui".

Più facile comprare un giocatore, venderlo o farlo rinnovare?
"In questo momento la cosa più difficile è quella di vendere bene, soprattutto nel mercato medio. Il mercato è importante per i giovani o per i top player. Per gli altri è complicato".

Mercato a costo zero?
"Sarà simile agli anni scorsi. Non siamo spaventati e per certi versi sarà però diverso da quello dell'anno scorso. Non abbiamo necessità di vendere. Viviamo di opportunità, sia nel prendere che nel vendere. Se non fosse arrivato lo United con quella offerta per Onana ce lo saremmo tenuti. Lukaku? Non voglio tornarci. Abbiamo avuto una telefonata con lui, i segnali erano diversi, poi quando ho capito cosa sarebbe successo l'ho salutato, ma non con i toni che si sono raccontati. L'unica cosa che è stata stravolta dal problema con Lukaku è l'addio di Dzeko. Sarebbe rimasto, ma Thuram sarebbe arrivato lo stesso".

Chi l'ha sorpresa quest'anno?
"Dico Thuram. Ma non per la sua qualità, che conoscevamo da tempo. Pensavamo che la sua posizione ideale fosse quella di attaccante, come ha fatto, e avevamo l'idea di farlo crescere con calma. Quando è arrivato pensavamo potesse essere un titolare, ma c'era da capire in quanto tempo si sarebbe ambientato e sarebbe cresciuto. Arnautovic e Sanchez sono stati presi anche per sopperire ai problemi di ambientamento iniziale di Thuram, ma così non è stato perché è stato pronto fin da subito".

Arnautovic?
"Noi siamo contenti di Arnautovic e di quello che ha fatto. Lui e Sanchez sono stati importantissimi, ma il fatto è che hanno trovato di fronte a loro due giocatori incredibili come Lautaro e Thuram. Ci aspettiamo qualche gol in più ma siamo strasoddisfatti di Arnautovic, anche per quello che ha fatto fuori dal campo".


Rinnovo Lautaro?
"Ci sono le due cose più importanti: la volontà del club di tenerlo e quella del calciatore. Lo abbiamo detto noi, l'ha detto lui, e anche il suo agente. Poi dobbiamo trovare l'equilibrio economico ma non c'è fretta. Non cambia niente se firmerà tra uno, due o tre mesi".

Il rinnovo di Inzaghi?
"Una formalità. Non abbiamo parlato della durata ma risolveremo tutto intorno a un tavolo".

I parametro zero?
"A febbraio iniziamo a parlare con i vari giocatori che si svincoleranno. Zielinski e Taremi li abbiamo presi proprio a febbraio, negli ultimi anno abbiamo colto varie opportunità. Le commissioni? Ci sono sia per i parametro zero che per coloro che acquisti. Le commissioni più alte ci sono per i trasferimenti più importanti".

Calhanoglu e Mhkitaryan: come li ha convinti?
"Il più difficile è stato Miki. Stava pensando di rinnovare con la Roma, che ha forse perso il momento per farlo firmare. Noi siamo arrivati al momento giusto e siamo riusciti a convincerlo. Non era così felice di lasciare Roma, perché stava bene. Per Hakan tutto è nato dal dramma di Eriksen. In una situazione brutta e di angoscia ci siamo resi conto che avevamo perso un calciatore. Oggi fortunatamente sta bene e abbiamo pensato con Inzaghi che Calhanoglu potesse essere quello giusto. Per lui è bastata una telefonata, è stato più facile".

Dimarco?
"Non mi aspettavo fosse così forte, se dicessi il contrario sarei bugiardo. Non lo abbiamo mai mollato, per cinque anni. Ha avuto infortuni e per alcuni periodi non è stato utilizzato. Lo sentivamo, sentivamo gli allenatori, e le risposte sono state ottime. Non pensavo, sono sincero, i meriti sono relativi al fatto che abbiamo insistito. Inzaghi ha visto cose in lui che noi non avevamo visto. Il mister è stato bravissimo, ha visto quello che Dimarco poteva essere".

Leao è stato davvero vicino all'Inter?
"Sì, molto. Abbiamo avuto un incontro a Londra con il Lille e avevamo l'accordo ma poi non siamo andati avanti. Anche con il calciatore non abbiamo proseguito".

Pensate di prendere un altro difensore centrale?
"Nell'immediato no, non sono previste uscite. Abbiamo giocatori forti e anche i più anziani, e parlo di Acerbi, Darmian o, a centrocampo, Mkhitaryan, me li tengo tutta la vita. Idea Buongiorno? Mi piace e anche tanto, ma non è un'ipotesi. Djalo? Mi piaceva tanto, ma non volevamo prenderlo a gennaio. Potevamo anche darlo in prestito volendo ma lui voleva una squadra ambiziosa e ha deciso di andare alla Juve. Siamo tutti contenti così".

Cosa vorrebbe a fine mercato?
"Vorrei continuare a lavorare con questo gruppo, con questa squadra, con i giocatori che abbiamo già preso".

Guarda ancora tante partite?
"Sì, come sempre. Di notte? I direttori sportivi lavorano la notte".

15.07 - Termina qui l'intervista di Piero Ausilio.