
Santon: "Avevo vinto tutto il primo anno, poi mi ruppi il ginocchio. Non è stato gestito bene"
"Il bambino è bravo". Aveva usato queste parole José Mourinho per Davide Santon, l'ex terzino nerazzurro ai microfoni di Gazzetta.it ha raccontanto quel periodo. "È una frase speciale, come chi l’ha pronunciata. Il soprannome mi è rimasto appeso per la vita: ero davvero un bambino felice in mezzo a tanti giganti. Mou non voleva essere teatrale, come faceva a volte, ma sincero: pensava solo a trasmettere fiducia per il futuro che avevo davanti.
Una benedizione arrivata troppo presto? No, non era presto, ma forse io ero ingenuo e non pronto a livello mentale. Quando sei lì a 17 anni, non sai quanto sia difficile gestire le aspettative della gente: se stai sotto l’asticella, vieni preso di mira. Dopo il primo anno avevo raccolto tutto, dallo scudetto alla Nazionale, poi mi ruppi il ginocchio: le conseguenze dell’infortunio mi hanno accompagnato fino all’ultimo giorno. Non è stato gestito bene dal punto di vista medico: io, sbagliando, ho seguito le pressioni per tornare il prima possibile. Ma il mio fisico non sarebbe mai stato più come prima...".







