
Capello: "Inter nettamente più forte, non ha fatto tirare l'Atalanta. Ma c'è un rischio"
Nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport, Fabio Capello commenta così il momento dell'Inter: "I nerazzurri hanno appena dimostrato di essere nettamente la squadra più forte. Per come è messa in campo, per la facilità con cui giocano, per come si aiutano l’un l’altro e per come tutti partecipano al gioco in ogni momento, con sacrificio nel muoversi per il campo. Riuscire a non far tirare in porta l’Atalanta non è una cosa semplice e lo hanno fatto nello scontro diretto vinto a Bergamo, creando occasioni e dimostrando proprio in questa partita cruciale di essere davvero una grande squadra.
Questa formazione è attrezzata per il doppio e triplo impegno, perché quelli che subentrano a gara in corso lo fanno giocando con voglia e umiltà. Nelle precedenti settimane l’Inter mi aveva dato l’impressione di giocare un tempo e poi calare nella ripresa, invece contro l’Atalanta – che è una squadra che corre parecchio – ha dimostrato di essere a posto anche fisicamente. Insomma, quello nerazzurro è un gruppo che sa cosa fare, conosce il compito che gli viene dato e lo esegue perfettamente, per di più con delle grandi individualità soprattutto in mezzo al campo. L’unico altro centrocampo che mi ha impressionato così a livello europeo è stato quello del Paris Saint-Germain: anche quello del Barcellona ha qualità, mentre nel Real Madrid c’è Carlo Ancelotti che sta ancora cercando di sostituire Kroos, che non è facile.
E poi c’è il Bayern Monaco, che vive di alti e bassi ma che in Europa riesce sempre a essere molto pericoloso. Tutte queste quattro squadre, in particolare, sono una minaccia perché vantano anche grandissime individualità in attacco. Ora è importantissimo il significato del segno con le tre dita di Inzaghi e, quando un allenatore fa così, vuol dire che lui per primo è convinto che vincere tre trofei sia possibile: so per esperienza cosa significa essere convinti e lui trasmette convinzione. È per questo motivo che credo che l’Inter punti a tutti i trofei.
Poi aggiungo che domenica - ancora una volta - non ha subito gol (e in generale ne incassa pochi), la squadra è sempre molto attenta in fase difensiva ed è pericolosa in tutte le situazioni quando va all’attacco: sia quando costruisce azioni che in occasione delle palle inattive, con Calhanoglu che calcia in maniera pericolosa sia le punizioni che i calci d’angolo. Il turco diventa un vero “plus”. La cosa più pericolosa ora sarebbe sottovalutare gli impegni contro le squadre che si reputano meno forti. Nell’impegno “serio” l’Inter è presente e mostra tutto il suo valore, quando invece si affronta una formazione meno attrezzata – un pericolo che conosco bene avendo allenato un paio di squadre importanti – serve evitare di entrare in campo e perdere del tempo senza giocare da grande squadra. Le tre competizioni per cui l’Inter concorre rappresentano tre nodi differenti per i nerazzurri: lo sforzo mentale quello della Coppa Italia, lo sforzo tecnico quello della Champions League e il rischio di sottovalutazione per le ultime nove giornate di Serie A. Ma, se l’allenatore dice certe cose – l’allusione con le tre dita – non sono storielle. Bisogna credergli e così le cose diventano un po’ più facili.







