Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / inter / Primo piano
Inter, l'ex ad Paolillo: "Lautaro sulle orme di Zanetti. Rinnovo Inzaghi? Me lo auguro"TUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Fornasari
Oggi alle 11:00Primo piano
di Daniele Najjar
per Linterista.it

Inter, l'ex ad Paolillo: "Lautaro sulle orme di Zanetti. Rinnovo Inzaghi? Me lo auguro"

L'ex amministratore delegato dell'Inter, Ernesto Paolillo, è intervenuto in esclusiva per la redazione de L'Interista, per parlare di alcuni temi caldi di casa nerazzurra a due giorni dal successo della squadra di Simone Inzaghi a Bergamo contro l'Atalanta.

E' uno scatto decisivo per l'obiettivo Scudetto?
"Importante sì, decisivo no perché mancano ancora troppe giornate. Ma è importante perché da questo punto in avanti ogni punto che si riesce a mettere fra l'Inter e le avversarie diventa fondamentale".

Le avversarie quanto le vede ancora in corsa? Vede più il Napoli come rivale, anche se sta rallentando?
"Lasciamo da parte l'aritmetica che ne metterebbe in corsa più di 3, ma indubbiamente vedo il Napoli come rivale perché è ad una partita di differenza, visto che dista tre punti e basterebbe un passo falso per essere raggiunti. L'Atalanta comincia ad avere una distanza più importante da colmare. Direi che si profila una corsa a due, per adesso".

L'Inter ha la consapevolezza di poter vincere tutto. Anche dichiarata, come si vede dal gesto del "3" di Inzaghi: è un segnale di forza e fanno bene a parlarne apertamente i tesserati?
"Fanno molto bene. Se si è consapevoli di essere forti e lo si è a ragione, allora questo dà autostima, fiducia ed un rendimento ancora migliore. Perché si è consci della propria forza e non si ha paura in poche parole. Quando non si ha paura si gioca più sereni e decisi. La consapevolezza è una forza in più. Fanno bene a parlarne perché è nelle loro corde, così se lo pongono come obiettivo. Poi obiettivamente questa squadra lo merita. Ad ogni livello, mi lasci dire una cosa".

Prego.
"La dirigenza lo meriterebbe (di vincere, n.d.r.) innanzitutto. Ha costruito questa squadra, tutta, scegliendo l'allenatore ed i giocatori. Facendo una politica non forsennata di acquisti di campioni e basta, ma dovendo scegliere oculatamente e controllando il bilancio. Un grande merito di questa dirigenza".

Arriviamo ad Inzaghi?
"Inzaghi ha creato un gruppo vincente, nella mentalità, nel gioco, l'Inter è piacevole da vedere. Si vede nel modo in cui si aiutano in campo. A Bergamo oltre ai gol, alla determinazione ed alla volontà, era notevole osservare i meccanismi con i quali si muovevano in campo ed aiutavano".

Carlos Augusto ne ha parlato.
"Sì, è un punto di forza in più. I giocatori ci credono e se lo pongono come obiettivo e se lo meritano. Poi se lo meritano i tifosi dell'Inter. Esserlo significa dimostrare grande attaccamento e saper soffrire (ride, n.d.r.)".

Quando l'Inter fa un passo falso ci sono critiche esasperate, dice Marotta. Un concetto espresso anche da Inzaghi: è d'accordo, oppure ci sono stati effettivamente troppi passi falsi?
"Che ci sia stato qualche passo falso di troppo rispetto all'anno scorso è oggettivo, ma siamo onesti: va analizzato il perché. La preparazione quest'anno è stata assolutamente disomogenea. L'allenatore ha dovuto fare i salti mortali fra gli impegni estivi, le Nazionali, i giocatori che arrivavano a scadenze diverse. Riuscire a portarli tutti in forma come ora è frutto di grande lavoro. Sulle critiche: sono mancati dei punti, ma è normale in una situazione di questo tipo. L'importante è che si siano fatti trovare pronti al momento giusto, tanto di cappello".

Per Inzaghi si parla di rinnovo. Se lo augura indipendentemente dalla vittoria di titoli quest'anno?
"Parlo da tifoso puro: è evidente che uno si auguri che la squadra vincente non si cambi e che resti tutto così. Purtroppo bisogna essere onesti e non è possibile. Da una parte c'è l'età dei giocatori, oppure ci può essere l'ambizione di qualcuno di fare altre esperienze, così come per lo stesso allenatore. Non so che obiettivi abbia Inzaghi, ma mi piacerebbe tanto che restasse, sì".

Un altro giocatore che con l'Atalanta ha fatto una grande partita è Acerbi. Si dice che l'Inter prenderà un difensore in estate: sarà importante non sbagliare?
"E' evidente che l'anagrafe dice da sola quali correttivi vadano fatti, ma stiamo parlando di una società che è stata costruita in questa maniera egregia da Marotta con delle scelte perfette. Per me la miglior garanzia che le scelte saranno giuste anche in futuro in eventuali cambi è la grande esperienza e la grande competenza di Marotta".

Il periodo in cui l'Inter si sta ritrovando al miglior livello coincide con il ritorno ai migliori livelli di Calhanoglu e Lautaro. E' un caso?
"No, assolutamente. Però il grandissimo merito di Lautaro non è solamente quello di essere il grandissimo bomber che è, di fare i gol che fa o di essere il giocatore intelligente che è. Ma è quello di essere capitano vero. Lo si è visto a Bergamo: trascina la squadra dando l'esempio in ogni momento della partita. Al di là di ogni merito come giocatore, questo è un merito in più: carattere e leadership che danno un passo in più a tutti i compagni".

Sulle orme di Javier Zanetti?
"Assolutamente sì, non a caso è un altro argentino".

Un altro argentino è Nico Paz. Le piacerebbe vederlo all'Inter?
"A chi non piacerebbe. Assolutamente, vedremo. anche qui sono convinto che di scelte oculate hanno dimostrato di saperne fare in dirigenza e sapranno scegliere".

Ha paura del Bayern Monaco?
"Terrore no, bisogna avere cautela e sapere che è una squadra forte. Va presa facendo le opportune misure. Ma se si vuole vincere la Champions guai ad avere paura di un avversario perché qualsiasi avversario è battibile preso nella giornata giusta con l'assoluta concentrazione che l'Inter ha dimostrato, anche a Bergamo, di saper avere. Sono sicuro che preparando la partita con quella attenzione anche il Bayern si possa battere".