
Bisseck: "Inter? Mio padre mi aveva consigliato l'Eintracht. Ma io volevo un club, il più grande possibile"
Intervistato dal magazine tedesco 11 Freunde, il difensore nerazzurro Yann Bisseck ripercorre le tappe più importanti della sua carriera: "Avevo sedici anni e avevo appena finito la scuola, all'improvviso mi ritrovai a giocare in Bundesliga. Su Instagram avevo 10000 follower che all'epoca erano tanti e la spunta blu. Era pazzesco: la spunta blu! Ho pensato di essere diventato qualcuno. Tutti mi definivano il prossimo super talento del Colonia, il nuovo Lukas Podolski. Pensavo che le cose sarebbero solo potute migliorare, che giocando sempre sarei diventato una leggenda del club.
Se non ci fossero stati Jonas Carls ed Elias Abouchabaka (due ex compagni di squadra, n.d.r.) avrei concluso lì la mia carriera professionale. Del Portogallo ho più ricordi positivi che negativi, la loro presenza ha reso tutto più facile. Pensavo di smettere di giocare per trasferirmi insieme a Elias in un appartamento di Berlino e studiare al college. Era una sorta di anticipazione di qualcosa che poteva essere cool".
Sull'Inter.
"L'Inter? Mio padre mi consigliava di firmare con l'Eintracht. Come giocatore però, dopo aver passato tutto quello che ho passato io, forse vuoi andare nel club più grande possibile. Sono giocatori che conosci avendoli visti in televisione. Ma non sai che persone sono. È gente del tipo: 'Ok, io sono la star e tu vieni dalla Danimarca, quindi con me non parli'? Oppure sono gente tranquilla? Ho dovuto studiare un po' la situazione. Per fortuna, all'Inter tutti sono estremamente rilassati".







