
Vaciago: "La Juve di Motta sa vincere con l'Inter e pareggiare col Venezia. Chi resta non può fallire"
Guido Vaciago, direttore di Tuttosport, analizza la situazione attuale in casa Juventus, provando a delineare quelli che potrebbero essere gli scenari futuri all'interno del club: "La certezza è che fallire anche la prossima stagione non è più una possibilità per chi rimarrà al comando della Juve. Quasi certamente non Thiago Motta. Inutile analizzare, per l’ennesima volta, le sue carenze. È più sincero ammettere che si è trattato di un clamoroso abbaglio collettivo. Nessuno, a giugno aveva ipotizzato una stagione così difficile e deludente: era apparsa una scelta brillante e condivisibile, veniva da una stagione memorabile al Bologna, aveva l’aplomb giusto e idee effervescenti.
Oggi quelle stesse idee appaiono confuse e, soprattutto, confondenti per la squadra: qualcosa gli è sfuggito di mano a ottobre e non è riuscito più a riprenderlo (e nessuno sembra averlo aiutato). Motta potrebbe anche diventare un allenatore da grande squadra, certamente non è riuscito a dimostrare di esserlo adesso, ingarbugliato in scelte cervellotiche, avvitato alle sue teorie e privo del pragmatismo necessario a chiunque sieda sulla panchina della Juventus. Forse il suo cammino andava accompagnato di più e meglio. Anche perché l’annata non è stata una delusione uniforme, ma una linea più spezzata di un elettrocardiogramma: la Juventus di Motta è una squadra folle, in grado di battere l’Inter e pareggiare con il Venezia; di compiere la palpitante impresa di Lipsia e di buttarsi via con il PSV; di battere il Manchester City in Champions e farsi buttare fuori dalla Primavera dell’Empoli in Coppa Italia.
Più che una squadra giovane, una squadra in preda a una crisi adolescenziale. E oltre ad applaudire con entusiasmo il dato dell’età media della rosa, 24 anni, forse si doveva riflettere maggiormente sulla necessità, in una squadra come la Juventus, di un gruppo di tre o quattro giocatori di esperienza per bilanciare l’immaturità emotiva e calcistica di ragazzi di 20 anni con una maglia pesantissima sulle spalle".







