Uno dei soccorritori di Bove: "Ambulanza fuori dal campo? Abbiamo seguito le procedure"
Edoardo Bove ora sta meglio, il momento di terrore è passato insieme alla paura. Ora, c'è chi ancora si domanda il perché del mancato intervento dell'ambulanza sul campo. A spiegarne il motivo è stato proprio uno dei soccorritori, a Il Corriere Fiorentino: "Le procedure sono state seguite alla lettera: l’ambulanza non può entrare in campo perché affonderebbe e rimarrebbe impantanata. In altri stadi hanno a disposizione i caddy, ma a Firenze non serve. Non siamo all’Olimpico dove c’è la pista d’atletica e le distanze sono grandi, qui l’ambulanza è a un passo dal terreno di gioco.
La tempestività - spiega il soccorritore - è stata decisiva: già sin da dentro il campo il medico ha attaccato sul petto di Bove i due elettrodi del defibrillatore. Era lucido e parlava quanto è stato caricato sul mezzo. Ma si tratta di un defibrillatore automatico Dae che interviene subito in caso di aritmia. Così quando sull’ambulanza ce n’è stato bisogno si è attivato immediatamente. E Bove all’arrivo a Careggi era già di nuovo cosciente".