Fabbian: "Giovanili dell'Inter fondamentali nella mia carriera. Sono legato a Casadei..."
Lasciato andare al Bologna, eppure l'Inter si è riservata una clausola di recompra qualora volesse riprendere il giocatore pagando al Bologna la somma di 12 milioni di euro. Parliamo ovviamente di Giovanni Fabbian, che in rossoblù sta trovando step by step la sua realtà e questa stagione si ritrova sotto la guida di un nuovo allenatore, Vincenzo Italiano, dopo Thiago Motta ormai alla Juventus.
Intervistato da Vivo Azzurro Tv, il trequartista italiano classe 2003 ha raccontato: "La Nazionale azzurra è un motivo di grande orgoglio per me, è uno degli obiettivi massimi per un calciatore. Quando vengo convocato è sempre bello, cerco di onorare questa maglia. Il calcio è sempre stata la mia più grande passione e rappresenta la mia famiglia, mio nonno e mio padre mi hanno trasmesso l'amore per il gioco - ha spiegato il centrocampista del Bologna e dell'Under 21 azzurra -. Mio padre mi sostiene sempre, mi viene a vedere in tutte le partite. Quando vado a casa del nonno, i discorsi cadono sempre sul calcio. Lui è orgoglioso di me".
Sul suo percorso in carriera e l'arrivo all'Inter: "Ho cominciato a 4 anni, nella scuola calcio del San Domenico Savio. Il divertimento è alla base dello sport. A 16 anni sono arrivato nel Settore giovanile dell'Inter dopo otto anni di Padova, è stato un passaggio fondamentale della mia carriera perché mi ha dato la possibilità di crescere e conoscere un calcio diverso, quello professionistico. L'anno alla Reggina è stato bellissimo, ho conosciuto persone fantastiche lì. Voglio tornarci appena ho tempo. E' stato un anno di grande formazione a livello calcistico grazie anche al mister Pippo Inzaghi che mi ha aiutato veramente molto: è stato fondamentale. E' un'esperienza che porterò dentro di me".
L'amicizia nel calcio con un ex nerazzurro: "Ho molti compagni a cui sono legato, è il bello di questo sport. Cesare (Casadei, ndr) è uno di quelli, lo rivedo in Nazionale dopo gli anni all'Inter. Cito anche Gnonto e Zanotti, ragazzi con cui ho condiviso una parte di carriera. E' sempre bello raccontarsi gli aneddoti".