Inter, la difesa non è da scudetto. Con la Roma deve tornare il bunker o sono dolori

L'attacco vende i biglietti ma la difesa fa vincere le partite. Un vecchio adagio dello sport valido soprattutto per il campionato di Serie A. L'Inter dello scudetto è stata una squadra impenetrabile con appena 22 reti subite. Oggi la squadra di Simone Inzaghi sembra aver perso compattezza e determinazione. Gli errori dei singoli sono sotto gli occhi di tutti (Pavard a Monza e Bisseck a Udine solo per fare qualche esempio), ma la realtà è una sola: la fase difensiva parte dall'attacco, passa per il centrocampo e termina con il pacchetto arretrato.

Se in Champions League la porta è immacolata, sono già nove dopo sette partite le reti subite in campionato. Troppe per chi ha come principale obiettivo quello di cucire nuovamente il tricolore sul petto. Le lacune difensive ad oggi sono rimaste mascherate da un attacco che non sbaglia un colpo: Thuram è inarrestabile, Lautaro Martinez sta recuperando la condizione, Taremi ha già fatto vedere di che pasta è fatto. Arrivano momenti però in cui anche il reparto offensivo si può fermare ed è lì che deve emergere una difesa granitica.

La partita di Roma dirà molto, soprattutto contro una squadra che fino ad ora ha segnato pochissimo per svariate ragioni. Le statistiche non mentono. Salvo rare eccezioni il campionato lo vince chi è capace di blindare la difesa o ha una migliore differenza reti. Simone Inzaghi lo sa bene, ed è per questo che alla ripresa del campionato non vorrà distrazioni di nessun tipo. Dopo la Roma infatti c'è un nuovo impegno di Champions e la super sfida alla Juventus di Thiago Motta.