Troppe partite? Il maxi-turnover non è più facoltativo: la via tracciata da Inzaghi con l'Inter
Durante questa sosta delle Nazionali, un tema che è stato lungamente dibattuto è sicuramente quello legato alle troppe partite che si giocano nel calcio di oggi. Non a caso, sono stati diversi i giocatori che anche in queste due settimane si sono dovuti fermare, anche in casa Inter: Zielinski non ci sarà contro la Roma, Asllani sarà valutato domani dopo una botta in allenamento.
Si può discutere dunque su che tipo di correlazione ci sia fra gli infortuni in questione, caso per caso, e le tante partite in calendario. Certamente anche qui su L'Interista diversi esperti nel settore hanno sottolineato il peso che può avere lo stress sulle condizioni psico-fisiche dei giocatori: anche l'ex medico sociale di Milan e Roma, Mario Brozzi, ne ha parlato questa sera.
Insomma, la via del turnover non è più soltanto una possibile soluzione, ma per i top team diventa quasi un obbligo. Non a caso fin dal suo insediamento all'Inter, Simone Inzaghi ha sempre mostrato di non aver timore di farne utilizzo anche in maniera massiccia. Basti vedere gli 8 cambi fra la partita giocata dall'Inter a Udine e quella successiva contro lo Stella Rossa in Europa. La società ha cercato di garantirgli una rosa di 22 titolari, ma indipendentemente da questo il tecnico nerazzurro sembra voler far sentire tutti importanti. C'è da aspettarsi che anche nel prossimo trittico Roma-Young Boys-Juventus si vedano 11 di partenza molto distanti fra loro.