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Moratti: "Forse ho venduto l'Inter troppo tardi. Suarez? Come lui solo due giocatori"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
Oggi alle 17:00News
di Marco Corradi
per Linterista.it

Moratti: "Forse ho venduto l'Inter troppo tardi. Suarez? Come lui solo due giocatori"

Nel suo intervento ai microfoni di Libero, Massimo Moratti torna sull'addio all'Inter e risponde a una domanda: ha venduto troppo in fretta? Di seguito le sue parole: "No, anzi, penso di aver venduto tardi. 18 anni sono tanti. Poi l’ambizione dell’Inter è diversa rispetto a quella di altre società. La volontà è quella di competere sempre al massimo e questo sentimento ti porta automaticamente a sovvenzionare generosamente il club”. 

Ha deciso per questo di vendere?

“Sì. Non avrei potuto fare diversamente perché sono tifoso anche io e sarebbe stato troppo difficile per me mettermi sul piano di una amministrazione mirata al risparmio. Mi sono tenuto le mie perdite e la società non ne ha sofferto, ma andando avanti sarebbe stato molto più difficile per me”. 

Se lo ricorda il passaggio da Inter a Grande Inter? 

“Le posso dire che vincemmo tutto quando decidemmo di alleggerirci dal punto di vista fisico. Prima avevamo Hitchens come centravanti, lo avevamo preso dall’Aston Villa ed era fisicamente fortissimo come non so che cosa. A centrocampo c’era Lindskog, che esaltava San Siro con quel suo modo troneggiante di avanzare palla al piede partendo da metà campo. Virammo verso il talento con i vari Mazzola e Jair e vincemmo tutto”. 

Anche Suarez non brillava certo per fisicità… 

“Arrivava dopo Lindskog e alla prima partita quasi corremmo il rischio di non vederlo, tanto avevamo negli occhi la prestanza dello svedese. Non vedavamo Suarez perché era ovunque, in tutte le zone di campo, dappertutto e continuava a correre a prender palla e recapitarla dall’altro lato del campo, a 50 metri con un solo tocco. Di colpo ci siamo abituati a capire che lì a centrocampo il nostro gioco veniva fuori dalla classe, dall’intuito e dalle qualità di quel giocatore. Mario Corso, che era un genio, trovò in Suarez il compagno perfetto. Due calciatori moderni che non ho mai più rivisto in nessun’altra squadra, nonostante alcuni di gran classe”. 

Mai nessuno l’ha più entusiasmata così? 

“Ogni calciatore ha avuto le qualità per entusiasmarmi, non posso dimenticare Cambiasso, un centrocampista fenomenale. Così come Sneijder, che ha moltiplicato la velocità di quella squadra. Ma quei due lì sono i due più grandi centrocampisti che io abbia mai visto e conservo una loro dedica dolcissima che mi hanno regalato ancor prima che diventassi presidente.