Verona ancora convalescente, a Cagliari niente svolta
Una settimana di ritiro, di riflessioni, di confronti, anche a muso duro. La sconfitta con l'Inter, inaccettabile nelle modalità, non è stata digerita dalla società e tanto meno dai tifosi. A Cagliari la speranza era di vedere un Verona diverso, e per certi versi lo è stato, ma non è bastato. In una gara dove, a differenza di quella contro i nerazzurri, il risultato contava più della prestazione, i gialloblù hanno retto senza eccellere per 75 minuti, quando l'ex di turno Piccoli ha gettato acqua gelata su un Hellas ad oggi ancora totalmente convalescente.
LA PARTITA
Nessuna rivoluzione per Zanetti, che ripropone il consueto 4-2-3-1 con Coppola e Magnani a dirigere la difesa dopo il disastro Dawidowicz una settimana fa al Bentegodi. In mediana Dani Silva e Serdar, un piano gara modificato ancor prima del fischio d'inizio a causa del forfait nel riscaldamento del portoghese, sostituito da Belahyane. Davanti sempre Tengstedt, supportato da Lazovic, Suslov e Livramento.
L'approccio lascia ben sperare, tuttavia il portiere rossoblù Sherri dorme sonni relativamente tranquilli. Il Cagliari invece mette paura un paio di volte, prima con Mina, che da pochi passi appoggia a lato, e poi con la spizzata di Zappa, su cui serve un riflesso di Montipò, ieri migliore in campo al pari di Serdar. Nel finale sussulto del Verona con una bella iniziativa di Bradaric: il servizio per Lazovic è preciso, il tiro del capitano gialloblù no.
Nella ripresa ci riprova Lazovic, stavolta di testa, scheggiando la traversa per quella che è la più grande chance, e purtroppo l'ultima, creata dalla squadra di Zanetti. Il secondo tempo è un susseguirsi di duelli fino a quando, a quindici dal gong, Tchatchoua e Belahyane leggono male l'uno - due tra Makoumbou e Felici, Coppola è in ritardo su Piccoli e la stangata è servita. Il Verona da qui in poi smarrisce la bussola, rischia di incassare anche il 2-0 e perde uno scontro diretto per la salvezza aggravando una classifica che adesso inizia a far paura. Solo due punti di vantaggio sul terzultimo posto, margine che sicuramente si assottiglierà dopo Como-Monza di oggi, qualunque sia il risultato, con la speranza che almeno Genoa e Venezia non riescano a muovere la graduatoria. Settimana prossima non ci sono scusanti: contro l'Empoli servono solo i tre punti.
ZANETTI A RISCHIO? I NUMERI
Dopo una buona partenza, il Verona si è arenato. La gara contro il Cagliari non ha guarito la compagine gialloblù, non basta un accenno di aggressività in più (minimo sindacale dopo lo scempio contro l'Inter) per cancellare i fantasmi. A posteriori vanno ricontestualizzate anche le due vittorie nelle prime tre partite contro un Napoli che al 18 di agosto era ancora un cantiere aperto, e un Genoa che, come hanno dimostrato questi primi quattro mesi, è un lontano parente di quello dello scorso anno. Questo per dire che chi si aspettava una salvezza tranquilla, pochi in realtà, dopo i sei punti in tre gare si è fatto cogliere da facili e prematuri entusiasmi. La costante di questo avvio di stagione sono le enormi difficoltà difensive, già segnalate fin dalla sfida inaugurale della stagione in Coppa Italia contro il Cesena. Gli emiliani, ricordiamo neopromossi in Serie B, hanno passeggiato al Bentegodi andando neanche troppo lontani dal realizzare ben più dei "soli" due gol messi a segno. Un problema forse mascherato da quelle due vittorie in campionato, tra l'altro le uniche due sfide dalla stagione in cui il Verona ha chiuso senza subire reti. Da lì in poi però, panico. Oggi sono 33 i gol incassati dall'Hellas, per distacco peggior difesa della Serie A e al momento peggiore anche dei cinque maggiori campionati. Il tecnico è, ovviamente, sotto esame, come lo era Baroni lo scorso anno quando però, di questi tempi, aveva trovato la chiave di volta per invertire la rotta e agguantare la salvezza. Da contraltare, rispetto alla stagione passata, ci sono sicuramente più gol segnati. Tuttavia è assai complicato dover partire sempre con due reti (o più) di svantaggio, perché questo dice attualmente la media. Zanetti deve riportare prima di tutto solidità, i punti dovranno essere una naturale conseguenza.