Verona-Inter 0-5, le pagelle dei gialloblù: Tengstedt ci prova, Magnani e Dawidowicz disastrosi
Montipò 5,5 salvato due volte dalla traversa, assiste al naufragio senza alcuna possibilità di porvi rimedio;
Daniliuc 5 Pericoloso di testa dopo pochi minuti poi affonda assieme ai suoi compagni di reparto pur essendo il meno peggio;
Magnani 4 Dovrebbe comandare la linea difensiva ma se questo è il risultato rimane poco da aggiungere;
Dawidowicz 3 Peggior rientro dopo l'infortunio non poteva avere. Disattento, distratto e macchinoso, protagonista in negativo in almeno quattro delle cinque reti nerazzurre. A fine primo tempo rimane, per fortuna, negli spogliatoi (dal 1' s.t. Ghilardi 6 un tempo di ordinaria amministrazione)
Tchatchoua 5 Partenza sprint quando dopo una sgasata apparecchia per Tengstedt che coglie una clamorosa traversa, poi appassisce progressivamente come un fiore fuori stagione);
Belahyane 5 Osservato speciale dei nerazzurri cerca di far vedere di cosa è capace ma a parte un paio di spunti, non lascia traccia alcuna;
Serdar 5 Statico, stranamente abulico e privo della sua proverbiale aggressività;
Harroui 4 Galleggia sulla linea di centrocampo senza alcun costrutto (dal 1' s.t. Dani Silva 5,5 si limita a delle geometrie quasi scolastiche);
Bradaric 4 Dovrebbe fare l'esterno alto invece si riduce ad abbassarsi sulla linea difensiva senza portare alcun beneficio (dal 1' s.t. Lazovic 5,5 Un invitante cross e una conclusione dai sedici metri che non crea nessuna apprensione in Sommer);
Mosquera 4 un fantasma (dal 1.s.t. Sarr 5 si limita ad andare in pressing, quasi in solitudine, sul portatore di palla avversario);
Tengstedt 5,5 Spedisce sulla traversa un servizio al bacio di Tchatchoua. L'unico che in qualche modo prova a cambiare il corso delle cose, poi viene inghiottito dal grigiore generale (dal 24' s.t. Suslov 5,5 innesto inutile);
Zanetti 4 Il modulo è un 3-5-2 speculare a quello nerazzurro. Lo spartito tattico prevede difesa sotto palla cercando di ripartire quando possibile. Le due occasioni in avvio fanno ben sperare poi il tracollo verticale con cinque gol in poco più di trenta minuti, figlio di una fase difensiva imbarazzante e di un atteggiamento inspiegabilmente privo di un briciolo di aggressività. Gli spettri di Bergamo sembrano ancora vivi e vegeti.