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A testa altissima con la capolista: il Genoa punito da un rigore dubbio concesso da Ayroldi
Il Genoa esce da San Siro fra gli applausi degli oltre 4500 tifosi che hanno raggiunto la Scala del Calcio. Come dice Alberto Gilardino, le sconfitte insegnano sempre qualcosa. Quella di questa sera conferma ancora una volta l'ottimo stato di forma dei rossoblu e soprattutto serve a dare ulteriore consapevolezza ad un gruppo che ha ancora voglia di stupire e fare bene. Alla fine a festeggiare i tre punti è l'Inter ma il Grifone ha dimostrato a larghi tratti di sapersela giocare alla pari e avrebbe anche raggiunto il pareggio se non fosse che la posizione di Vitinha fosse realmente in fuorigioco. Una sconfitta che lascia chiaramente amaro in bocca ma fa certamente ben sperare per il finale di campionato.
Rigore dubbio
E' chiaro che, analizzando la partita, non può non pesare il calcio di rigore concesso nella prima frazione di gara per l'intervento di Frendrup ai danni di Barella con il centrocampista danese che tocca il pallone e lo devia sull'esterno della rete. Il direttore di gara Ayroldi, richiamato dal VAR dopo aver concesso la massima punizione, va a rivedere l'episodio al monitor ma non ritorna sulla sua decisione ed indica il dischetto. Restano tanti dubbi sulla decisione con il presidente Alberto Zangrillo che lascia la sua postazione in tribuna dopo l'assegnazione del penalty. "Contatto che avviene prima che il pallone sia uscito, per quanto mi riguarda non è calcio di rigore" ha affermato in presa diretta l'ex arbitro Luca Marelli.
Nessuna polemica
Come sempre, con grande eleganza, mister Alberto Gilardino non polemizza sull'episodio. "Dal campo non sembrava rigore - ha ammesso il tecnico rossoblu ai microfoni di DAZN nel post partita - rivedendo le immagini adesso ne ho abbastanza la certezza. Sono però attimi, se un arbitro è richiamato al VAR è evidente che debba valutare. Diciamo che è parecchio dubbio, ma non voglio polemizzare, preferisco parlare della prova di grande personalità e coraggio dei miei".
Rigore dubbio
E' chiaro che, analizzando la partita, non può non pesare il calcio di rigore concesso nella prima frazione di gara per l'intervento di Frendrup ai danni di Barella con il centrocampista danese che tocca il pallone e lo devia sull'esterno della rete. Il direttore di gara Ayroldi, richiamato dal VAR dopo aver concesso la massima punizione, va a rivedere l'episodio al monitor ma non ritorna sulla sua decisione ed indica il dischetto. Restano tanti dubbi sulla decisione con il presidente Alberto Zangrillo che lascia la sua postazione in tribuna dopo l'assegnazione del penalty. "Contatto che avviene prima che il pallone sia uscito, per quanto mi riguarda non è calcio di rigore" ha affermato in presa diretta l'ex arbitro Luca Marelli.
Nessuna polemica
Come sempre, con grande eleganza, mister Alberto Gilardino non polemizza sull'episodio. "Dal campo non sembrava rigore - ha ammesso il tecnico rossoblu ai microfoni di DAZN nel post partita - rivedendo le immagini adesso ne ho abbastanza la certezza. Sono però attimi, se un arbitro è richiamato al VAR è evidente che debba valutare. Diciamo che è parecchio dubbio, ma non voglio polemizzare, preferisco parlare della prova di grande personalità e coraggio dei miei".
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