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Atalanta e Gasperini: la partita non è chiusa. Murtough il simbolo di una società che non vuole fermarsi mai. Da Retegui a Kossounou, fino alla Champions League: le mille piste aperte della DeaTUTTO mercato WEB
Oggi alle 07:57Editoriale
di Lorenzo Di Benedetto

Atalanta e Gasperini: la partita non è chiusa. Murtough il simbolo di una società che non vuole fermarsi mai. Da Retegui a Kossounou, fino alla Champions League: le mille piste aperte della Dea

In lotta per lo scudetto fino a nove giornate dalla fine, poi uno stop, e la ripartenza contro il Bologna. L'Atalanta non si vuole fermare, anzi, è ripartita alla grande e tutto è ancora da scrivere, sia per il presente che per il futuro. Cerchiamo di andare con ordine. Alcune settimane fa avevano fatto molto parlare le dichiarazioni di Gian Piero Gasperini sul suo futuro, con quel "non ci saranno rinnovi" che ha avuto un peso importante. Ma la partita per la permanenza, o l'addio, dell'allenatore, è tutt'altro che chiusa, anzi. Inutile parlarne adesso, soprattutto tra i diretti interessati, perché le ultime sei partite di questa Serie A peseranno tantissimo. Con la qualificazione alla prossima Champions League le chance di vedere il Gasp anche sulla panchina della Dea salirebbero tantissimo, in caso contrario i percorsi potrebbero separarsi, e proprio per questo è ancora troppo presto. Comunque vada anche questa stagione è stata sulla falsariga delle ultime. Se la vittoria dell'Europa League è stata per forza di cose il punto più alto mai toccato da questa società, la conferma ai vertici non è mai banale e questo è bene ricordarlo stagione dopo stagione.

L'ingresso di Murtough in dirigenza.
L'altro punto che ci dice che l'Atalanta non ha alcuna intenzione di fermarsi è l'ingresso in dirigenza di John Murtough, direttamente dal Manchester United. L'inglese sarà il braccio operativo di Tony D'Amico, attuale direttore sportivo che la Dea vuole tenersi molto stretto, sul mercato d'oltremanica e non solo e il suo arrivo fa capire probabilmente più di ogni altra cosa quanto la famiglia Percassi voglia proseguire sul percorso tracciato ormai da tanti anni.


Il mercato e le uscite che non spaventano.
Poi ci sono i giocatori, e ci mancherebbe altro. Alzi la mano chi, a inizio stagione, avrebbe puntato su Mateo Retegui capocannoniere della Serie A a questo punto della stagione. Probabilmente nessuno. Ecco, e i meriti di Gasperini sono tanti, come sempre. La valorizzazione dell'oriundo non può essere sottovalutata, come tante altre cose. Così come quella di Lookman, per esempio, il candidato numero uno per lasciare l'Atalanta in estate. Ma i tifosi della Dea si preoccuperanno? La sensazione è che la risposta sia no. Perché la forza della società nerazzurra è quella di non aver mai rimpianto o fatto rimpiangere nessuno.

Il primo riscatto e la forza del progetto.
Chi invece dovrà essere riscattato è Kossounou, il primo nome della lista di Tony D'Amico. L'Atalanta ha già speso 5 milioni per il prestito e ne serviranno altri 20-22 per portarlo a Bergamo a titolo definitivo. Ripartirà da lì il mercato nerazzurro, dopo i 134 milioni spesi l'anno scorso per ampliare la rosa e renderla più profonda. L'Under 23 giocherà un ruolo importantissimo, e la società ci punta eccome, come testimoniato anche dai tanti investimenti, che spesso si tende a dimenticare, su centro sportivo e, anche Gewiss Stadium. Insomma, l'Atalanta è una realtà, questo non lo scopriamo oggi. E la cosa certa è che questo grande progetto partito da nulla, o quasi, non si fermerà di fronte a niente.