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Federico Pastorello su De Vrij: "Non ci sono dubbi sulla sua permanenza all'Inter per almeno un altro anno"
Federico Pastorello, agente tra gli altri anche di Stefan de Vrij, è intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva, parlando pure del futuro del difensore dell'Inter, che è in scadenza di contratto, anche se la società ha l'opzione per prolungare di un anno: "È da molti anni all’Inter, è contento, ma anche se c’è abbondanza in difesa, con 60 partite da giocare all’anno c’è spazio per tutti. Non ci sono dubbi sulla sua permanenza, rimarrà per almeno un altro anno e poi vedremo".
Acerbi sta disputando un'annata incredibile, soprattutto dopo l'infortunio.
"È sempre stato un uomo che ha fatto vedere grandi cose in campo ma è molto discreto e silenzioso fuori. È una persona che ama stare in famiglia e con gli amici, ma in campo si nota molto. I suoi anni all’Inter sono da incorniciare, il suo arrivo in nerazzurro era stato un po’ forzato da Inzaghi, diciamolo pure, ma il mister ne conosceva bene le qualità, cercava un giocatore in quel ruolo preciso e non c’erano molte alternative. Trattare con la Lazio è sempre complicato e l’età di Francesco non aiutava l’accordo con la Lazio, ma la ferma volontà di Simone Inzaghi ha prevalso. Sono quei colpi che si ricorderanno a lungo e nel tempo, ha avuto un rendimento straordinario all’Inter ds quando è arrivato".
Taremi non ha avuto tanto spazio in attacco.
"I due davanti, Lautaro e Thuram, sono intoccabili, ma Inzaghi ha dovuto fare molto turnover ed è per me il segreto per essere sempre in corsa sui tre fronti, considerati gli infortuni e anche per dare il giusto ricambio. Taremi ha avuto le sue opportunità finora però ha fatto vedere purtroppo il suo valore solo in parte. Ha risolto a livello fisico un fastidio che lo ha condizionato per parecchi mesi, sono convinto che darà il suo contributo nel finale di stagione. Ha grande voglia di dimostrare il suo valore e sono convinto che darà una grande mano all’Inter".
Qual è la situazione di Meret? Il contratto con il Napoli scadrà a giugno.
"Alex come portiere ogni anno cresce sotto tutti i punti di vista, era già un grande portiere anni fa, anche lui non è un personaggio, è molto discreto, e in questo il calcio a volte questo lo penalizza. Ma da anni dimostra il suo valore e quanto può dare, ha vinto uno scudetto, ha giocato la Champions e lo hanno sempre confermato come titolare molti allenatori. È un portiere importante anche in chiave Nazionale".
Terracciano alla Fiorentina continua a trovarsi bene anche da secondo?
"Ogni anno a Firenze c’è sempre un altro portiere e lui devo dire alla fine ha sempre giocato. Ha grande volontà e personalità, è chiaro che De Gea sia un portiere straordinario con una carriera incredibile. Si sapeva che sarebbe stato difficile con lui davanti trovare spazio, ma Pietro è molto legato a Firenze e alla società e il suo contributo l’ha comunque dato sempre, anche in allenamento, oltre a essere molto contento di quanto sta facendo la Fiorentina".
In Europa sono rimaste solo Inter e Fiorentina.
"L'Inter a mio avviso è dove doveva essere, in Italia sta facendo vedere col Napoli il miglior calcio. Un grosso rammarico in Europa è proprio quello della Lazio, aveva un avversario alla portata, ma la gara d’andata ha compromesso molto. Ieri ha giocato molto bene, peccato essere usciti ai rigori e in quel modo, si poteva far meglio. Peccato anche per il ranking e per il calcio italiano, è un’eliminazione che fa male, per fortuna c’è sempre la Fiorentina che in Conference va avanti ma il quinto posto in Champions ormai è andato".
Non si rischia di giocare troppo?
"Penso che onestamente i ragazzi stiano giocando tantissimo, davvero troppo. Non è un caso che ci siano infortuni sempre più ricorrenti, in Italia c’è un record di crociati saltati, ma anche in Europa. Sono spremuti i calciatori, ma al di là delle esigenze di aumentare gli introiti, siamo arrivati a un punto in cui tutto questo compromette la qualità del calcio. È arrivato il momento di non aggiungere nuovi Mondiali per club o altre manifestazioni per non aumentare lo stress a cui sono sottoposti i giocatori. Non riescono a recuperare dagli sforzi fisici che fanno e in molti non se rendono conto, pensando solo a quanto guadagnano".
Conte ha detto che a Napoli tante cose non si possono fare. Che ne pensa?
"È una dichiarazione importante, ma è un’affermazione che hanno pensato un po’ tutti. Quando si è primi in classifica e arriva il mercato di gennaio ci si attende dei rinforzi. La partenza di Kvara ha indebolito la squadra e non può aver certamente fatto contento Conte. Come allenatore ha un po’ di rammarico evidentemente e di amarezza da questo punto di vista".
Acerbi sta disputando un'annata incredibile, soprattutto dopo l'infortunio.
"È sempre stato un uomo che ha fatto vedere grandi cose in campo ma è molto discreto e silenzioso fuori. È una persona che ama stare in famiglia e con gli amici, ma in campo si nota molto. I suoi anni all’Inter sono da incorniciare, il suo arrivo in nerazzurro era stato un po’ forzato da Inzaghi, diciamolo pure, ma il mister ne conosceva bene le qualità, cercava un giocatore in quel ruolo preciso e non c’erano molte alternative. Trattare con la Lazio è sempre complicato e l’età di Francesco non aiutava l’accordo con la Lazio, ma la ferma volontà di Simone Inzaghi ha prevalso. Sono quei colpi che si ricorderanno a lungo e nel tempo, ha avuto un rendimento straordinario all’Inter ds quando è arrivato".
Taremi non ha avuto tanto spazio in attacco.
"I due davanti, Lautaro e Thuram, sono intoccabili, ma Inzaghi ha dovuto fare molto turnover ed è per me il segreto per essere sempre in corsa sui tre fronti, considerati gli infortuni e anche per dare il giusto ricambio. Taremi ha avuto le sue opportunità finora però ha fatto vedere purtroppo il suo valore solo in parte. Ha risolto a livello fisico un fastidio che lo ha condizionato per parecchi mesi, sono convinto che darà il suo contributo nel finale di stagione. Ha grande voglia di dimostrare il suo valore e sono convinto che darà una grande mano all’Inter".
Qual è la situazione di Meret? Il contratto con il Napoli scadrà a giugno.
"Alex come portiere ogni anno cresce sotto tutti i punti di vista, era già un grande portiere anni fa, anche lui non è un personaggio, è molto discreto, e in questo il calcio a volte questo lo penalizza. Ma da anni dimostra il suo valore e quanto può dare, ha vinto uno scudetto, ha giocato la Champions e lo hanno sempre confermato come titolare molti allenatori. È un portiere importante anche in chiave Nazionale".
Terracciano alla Fiorentina continua a trovarsi bene anche da secondo?
"Ogni anno a Firenze c’è sempre un altro portiere e lui devo dire alla fine ha sempre giocato. Ha grande volontà e personalità, è chiaro che De Gea sia un portiere straordinario con una carriera incredibile. Si sapeva che sarebbe stato difficile con lui davanti trovare spazio, ma Pietro è molto legato a Firenze e alla società e il suo contributo l’ha comunque dato sempre, anche in allenamento, oltre a essere molto contento di quanto sta facendo la Fiorentina".
In Europa sono rimaste solo Inter e Fiorentina.
"L'Inter a mio avviso è dove doveva essere, in Italia sta facendo vedere col Napoli il miglior calcio. Un grosso rammarico in Europa è proprio quello della Lazio, aveva un avversario alla portata, ma la gara d’andata ha compromesso molto. Ieri ha giocato molto bene, peccato essere usciti ai rigori e in quel modo, si poteva far meglio. Peccato anche per il ranking e per il calcio italiano, è un’eliminazione che fa male, per fortuna c’è sempre la Fiorentina che in Conference va avanti ma il quinto posto in Champions ormai è andato".
Non si rischia di giocare troppo?
"Penso che onestamente i ragazzi stiano giocando tantissimo, davvero troppo. Non è un caso che ci siano infortuni sempre più ricorrenti, in Italia c’è un record di crociati saltati, ma anche in Europa. Sono spremuti i calciatori, ma al di là delle esigenze di aumentare gli introiti, siamo arrivati a un punto in cui tutto questo compromette la qualità del calcio. È arrivato il momento di non aggiungere nuovi Mondiali per club o altre manifestazioni per non aumentare lo stress a cui sono sottoposti i giocatori. Non riescono a recuperare dagli sforzi fisici che fanno e in molti non se rendono conto, pensando solo a quanto guadagnano".
Conte ha detto che a Napoli tante cose non si possono fare. Che ne pensa?
"È una dichiarazione importante, ma è un’affermazione che hanno pensato un po’ tutti. Quando si è primi in classifica e arriva il mercato di gennaio ci si attende dei rinforzi. La partenza di Kvara ha indebolito la squadra e non può aver certamente fatto contento Conte. Come allenatore ha un po’ di rammarico evidentemente e di amarezza da questo punto di vista".
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