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Walter Novellino: "Aldo Agroppi era un fratello, diceva sempre quello che pensava"
Il ricordo del tecnico: 'Ho pianto, è stato mio testimone nozze'
(ANSA) - PERUGIA, 02 GEN - "Aldo per me è stato più di un amico, un fratello. Mi chiamava terroncino del nord": ha toccato tutto il mondo del calcio la notizia della morte di Aldo Agroppi, scomparso all'età di 80 anni nella sua Piombino, una figura particolarmente legata anche alla storia calcistica di Perugia e Walter Novellino, altro simbolo del calcio biancorosso, lo ricorda con affetto.
"L'ho avuto qui a Perugia testimone di nozze. Lui abitava sotto, io sopra, andavo sempre a mangiare a casa sua. Aldo è stato una persona colta e diretta, un uomo che diceva sempre quel che pensava" afferma parlando con l'ANSA.
Alla notizia della morte "ho pianto", racconta Novellino. I due si erano conosciuti ben prima degli anni in biancorosso, con un'amicizia rimasta intatta negli anni. "Fino all'altro giorno - dice Novellino - gli ho detto, sai che faccio il docente a Coverciano? E lui mi ha risposto, prima di morire devo venirti a vedere". Novellino ricorda anche i tempi di Torino, città dove hanno giocato insieme nella stagione 1972-1973. "È stato il mio uomo - spiega -, la persona che mi ha fatto ambientare da ragazzino a Torino". Poi ci sono stati gli anni in biancorosso a Perugia, prima da compagni di squadra a metà degli anni '70 in serie A, poi da allenatore e giocatore a metà degli anni '80. Agroppi a Perugia ha allenato alcune squadre del settore giovanile, per poi passare alla prima squadra nella stagione 1982-1983 e a seguire nel 1984-'85. Fu l'anno in cui il Perugia, allora in serie B, raggiunse il quarto posto perdendo una sola partita, tuttora un primato per la categoria. La promozione mancò per un solo punto. (ANSA).
"L'ho avuto qui a Perugia testimone di nozze. Lui abitava sotto, io sopra, andavo sempre a mangiare a casa sua. Aldo è stato una persona colta e diretta, un uomo che diceva sempre quel che pensava" afferma parlando con l'ANSA.
Alla notizia della morte "ho pianto", racconta Novellino. I due si erano conosciuti ben prima degli anni in biancorosso, con un'amicizia rimasta intatta negli anni. "Fino all'altro giorno - dice Novellino - gli ho detto, sai che faccio il docente a Coverciano? E lui mi ha risposto, prima di morire devo venirti a vedere". Novellino ricorda anche i tempi di Torino, città dove hanno giocato insieme nella stagione 1972-1973. "È stato il mio uomo - spiega -, la persona che mi ha fatto ambientare da ragazzino a Torino". Poi ci sono stati gli anni in biancorosso a Perugia, prima da compagni di squadra a metà degli anni '70 in serie A, poi da allenatore e giocatore a metà degli anni '80. Agroppi a Perugia ha allenato alcune squadre del settore giovanile, per poi passare alla prima squadra nella stagione 1982-1983 e a seguire nel 1984-'85. Fu l'anno in cui il Perugia, allora in serie B, raggiunse il quarto posto perdendo una sola partita, tuttora un primato per la categoria. La promozione mancò per un solo punto. (ANSA).
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