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L'agente di Bove: "Non mollerà un centimetro. Quanto affetto: chiamava anche Butragueño"
L'agente di Edoardo Bove, Diego Tavano, ha rilasciato una intervista al Corriere dello Sport per parlare del centrocampista della Fiorentina e di tutto quello che ha passato in questi ultimi giorni successivi a quella tremenda serata contro l'Inter. Ecco alcune delle sue dichiarazioni.
La prima cosa che le viene in mente?
"Edoardo non mollerà di un centimetro. Ora sta bene. Manterrà sempre un atteggiamento positivo. Lotterò vicino a lui per raggiungere qualsiasi risultato".
A chi dire grazie?
"Alla Fiorentina per sensibilità e attenzione. Il posto è incredibile. Edo ha scelto di abitare in centro per vivere la città a 360 gradi. E voglio ringraziare tutto il mondo del calcio e non solo. Le manifestazioni ricevute sono state incredibili. Più di tutti mi ha impressionato Butragueño che mi chiamava sempre per dirmi che il Real, a nome di tutta la squadra, gli era molto vicino. Di contro, qualche agente non ha avuto la giusta sensibilità: nonostante il momento così delicato ha provato a contattare altri miei atleti".
Bagno d’amore anche da parte di tutti i tifosi.
"I sostenitori della Roma lo hanno amato incondizionatamente anche dopo il cambio di maglia. Certo, non sarebbe voluto andare via, voleva diventare una bandiera della squadra giallorossa. Ha svuotato l’armadietto e abbiamo pianto mentre andavamo alla stazione per prendere il treno. Di contro sapevamo che la scelta era giusta perché Edo ha sempre considerato Firenze una città piena di passione".
Il post con ‘Adrenalina’ cosa voleva dire?
"È stata un’estate particolare. Avendo un ottimo rapporto con De Rossi ci siamo sempre confrontati. Non a caso, cercavo di portare Badé con il mandato del Siviglia: in quel momento era la prima scelta di Daniele. Mi diceva che Bove poteva restare ma che avrebbe avuto tanta concorrenza. Io gli dissi che doveva essere la stagione della consacrazione, era importante giocare con continuità. Da lì è iniziata una forte pressione dell’ex Ceo per portarlo via. Il tutto è culminato il 30 agosto, quando voleva spingermi ad accettare la cessione al Nottingham per 8 milioni. Per me c’era l’ombra di un prestito all’Olympiacos dal Nottingham e poi ritenevo basso quel valore. Abbiamo battagliato, io la rassicuravo: avrei trovato una soluzione più gradita a tutti, che avrebbe fatto guadagnare di più il club. Questa soluzione per noi era solo la Fiorentina. De Rossi, comunque, ha sempre consigliato alla società di dare Edo con la possibilità di rientrare".
Il ruolo di Pradè.
"Devo ringraziare lui perché non ha mollato fino all’ultimo giorno di mercato. E anche Goretti e Palladino che avevano messo Edo in cima alle loro preferenze".
La prima cosa che le viene in mente?
"Edoardo non mollerà di un centimetro. Ora sta bene. Manterrà sempre un atteggiamento positivo. Lotterò vicino a lui per raggiungere qualsiasi risultato".
A chi dire grazie?
"Alla Fiorentina per sensibilità e attenzione. Il posto è incredibile. Edo ha scelto di abitare in centro per vivere la città a 360 gradi. E voglio ringraziare tutto il mondo del calcio e non solo. Le manifestazioni ricevute sono state incredibili. Più di tutti mi ha impressionato Butragueño che mi chiamava sempre per dirmi che il Real, a nome di tutta la squadra, gli era molto vicino. Di contro, qualche agente non ha avuto la giusta sensibilità: nonostante il momento così delicato ha provato a contattare altri miei atleti".
Bagno d’amore anche da parte di tutti i tifosi.
"I sostenitori della Roma lo hanno amato incondizionatamente anche dopo il cambio di maglia. Certo, non sarebbe voluto andare via, voleva diventare una bandiera della squadra giallorossa. Ha svuotato l’armadietto e abbiamo pianto mentre andavamo alla stazione per prendere il treno. Di contro sapevamo che la scelta era giusta perché Edo ha sempre considerato Firenze una città piena di passione".
Il post con ‘Adrenalina’ cosa voleva dire?
"È stata un’estate particolare. Avendo un ottimo rapporto con De Rossi ci siamo sempre confrontati. Non a caso, cercavo di portare Badé con il mandato del Siviglia: in quel momento era la prima scelta di Daniele. Mi diceva che Bove poteva restare ma che avrebbe avuto tanta concorrenza. Io gli dissi che doveva essere la stagione della consacrazione, era importante giocare con continuità. Da lì è iniziata una forte pressione dell’ex Ceo per portarlo via. Il tutto è culminato il 30 agosto, quando voleva spingermi ad accettare la cessione al Nottingham per 8 milioni. Per me c’era l’ombra di un prestito all’Olympiacos dal Nottingham e poi ritenevo basso quel valore. Abbiamo battagliato, io la rassicuravo: avrei trovato una soluzione più gradita a tutti, che avrebbe fatto guadagnare di più il club. Questa soluzione per noi era solo la Fiorentina. De Rossi, comunque, ha sempre consigliato alla società di dare Edo con la possibilità di rientrare".
Il ruolo di Pradè.
"Devo ringraziare lui perché non ha mollato fino all’ultimo giorno di mercato. E anche Goretti e Palladino che avevano messo Edo in cima alle loro preferenze".
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