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Un turno Europeo da grandi, per le grandi
Serviva coraggio, concentrazione e un po’ di sfrontatezza in questo turno di Champions. Era sulla carta il turno più difficile, è diventato quello più prolifico.
Ha avuto concentrazione l’Inter. Una piccola, grande impresa. Ancora una vittoria per l’Inter in Europa. Ancora una volta senza subire gol: si vede che è una caratteristica delle squadre nerazzurre visto che anche l’Atalanta ancora non ha preso reti. E’ questa la piccola grande impresa. L’Inter ultimamente in campionato aveva sprecato tanto in attacco, è vero, ma aveva anche ballato molto in difesa. Ripensate alla partita con la Juventus, ma anche soltanto alle paratissime di Sommer contro il Venezia. Bene: contro l’Arsenal l’Inter ha sofferto, ha fatto fatica a ripartire. Ma su quel rigore al tramonto del primo tempo ha costruito la sua gara. Tutti molto concentrati, tutti molto attenti. Nessuna sbavatura. E se l’Arsenal ha spinto tanto difficilmente ha trovato lo spazio giusto per il tiro. Di grandi parate di Sommer ce ne sono state poche (una su Havertz), di grandi salvataggi (di Bisseck per esempio o di Dumfries) sì. L’Inter è stata determinatissima, a suo modo anche coraggiosa a fidarsi ancora una volta dei propri uomini. Contro una squadra che da tempo ha una grande identità e che ambisce a recitare un ruolo da protagonista. Ma l’Inter è imbattuta: non ha subito neanche una rete (conviene ribadirlo) giocando contro Arsenal e City (fra le altre).
Il ruolino difensivo è molto simile a quello dell’Atalanta, che gioca però con un altra mentalità. E’ stata molto più sfrontata, anche nelle scorse partite. Non era riuscita a sfondare il muro con Celtic e proprio con Arsenal ma era un caso. Ricordate il rigore di Retegui e la ribattuta? Ecco stavolta l’Atalanta le occasioni che ha avuto le ha sfruttate. E ha giocato la sua partita contro una squadra molto ostica, che aveva appena battuto la Juventus. E continua il suo processo di crescita. Oggi si prende la vetrina anche Zaniolo, uno degli ultimi arrivati. Grazie al mercato della passata estate l’Atalanta (a parte Koopmeiners) ha sostituito le riserve (minutaggio alla mano) con dei potenziali titolari. Il segreto è che il lavoro sul campo va di pari passo con quello della società. L’Atalanta sta crescendo giornata dopo giornata, partita dopo partita. Ha una dimensione europea importante, si può nominare la parola “scudetto” senza essere indicati come pazzi.
Di sicuro coraggio, concentrazione e sfrontatezza sono tutte caratteristiche che ha avuto il Milan che a Madrid è andato a prendersi la vittoria. Quasi insperata, visto quello che era successo nelle ultime gare dei rossoneri. Quasi scontata, una volta vista la partita. Il Milan giocando in maniera molto semplice e tremendamente efficace ha messo a nudo tutte le difficoltà del Real Madrid e ci ha affondato dentro la partita. Si è parlato tanto, tantissimo, di Leao in questo periodo. A Madrid Leao lo abbiamo visto e ha saputo fare la differenza. Ma il bello della vittoria spagnola è che non è stata la vittoria del Milan di Leao, ma del Milan CON Leao.
Questo è certamente il mattoncino più bello che ha messo Fonseca. In un momento non semplice ha messo sempre davanti la squadra al singolo e oggi si va a raccogliere una grandissima prestazione. Una buonissima partita non può far pensare di aver risolto tutte le problematiche rossonere, così come una brutta partita non certifica una crisi. Ma da Madrid arriva un segnale: il lavoro di Fonseca è recepito. I semi che ha piantato stanno cominciando a far vedere i propri frutti. Quanto rigogliosi saranno, quanto succosi, non dipenderà soltanto da Fonseca. Deve funzionare tutto, intorno all’allenatore. Squadra in primis. Ma abbiamo visto quali sono le potenzialità e soprattutto l’hanno capito i giocatori.
Il coraggio a metà ce l’ha avuto la Juventus. In un contesto europeo aveva bisogno di mettere un punto, dopo un periodo in cui la tenuta difensiva aveva vacillato. La partita con lo Stoccarda, quella di san Siro, i pericoli corsi con il Parma. La Juventus aveva bisogno di rimettersi in bolla. Lo ha fatto con un altro pareggio, lo ha fatto in una partita non bellissima ma equilibrata. La Juventus, anche più del Milan, è in mezzo a un percorso di crescita. E’ normale che non tutto ancora sia perfetto ed oliato: tanto più che ci sono stati degli infortuni che hanno certamente messo in difficoltà Motta.
Ha avuto concentrazione l’Inter. Una piccola, grande impresa. Ancora una vittoria per l’Inter in Europa. Ancora una volta senza subire gol: si vede che è una caratteristica delle squadre nerazzurre visto che anche l’Atalanta ancora non ha preso reti. E’ questa la piccola grande impresa. L’Inter ultimamente in campionato aveva sprecato tanto in attacco, è vero, ma aveva anche ballato molto in difesa. Ripensate alla partita con la Juventus, ma anche soltanto alle paratissime di Sommer contro il Venezia. Bene: contro l’Arsenal l’Inter ha sofferto, ha fatto fatica a ripartire. Ma su quel rigore al tramonto del primo tempo ha costruito la sua gara. Tutti molto concentrati, tutti molto attenti. Nessuna sbavatura. E se l’Arsenal ha spinto tanto difficilmente ha trovato lo spazio giusto per il tiro. Di grandi parate di Sommer ce ne sono state poche (una su Havertz), di grandi salvataggi (di Bisseck per esempio o di Dumfries) sì. L’Inter è stata determinatissima, a suo modo anche coraggiosa a fidarsi ancora una volta dei propri uomini. Contro una squadra che da tempo ha una grande identità e che ambisce a recitare un ruolo da protagonista. Ma l’Inter è imbattuta: non ha subito neanche una rete (conviene ribadirlo) giocando contro Arsenal e City (fra le altre).
Il ruolino difensivo è molto simile a quello dell’Atalanta, che gioca però con un altra mentalità. E’ stata molto più sfrontata, anche nelle scorse partite. Non era riuscita a sfondare il muro con Celtic e proprio con Arsenal ma era un caso. Ricordate il rigore di Retegui e la ribattuta? Ecco stavolta l’Atalanta le occasioni che ha avuto le ha sfruttate. E ha giocato la sua partita contro una squadra molto ostica, che aveva appena battuto la Juventus. E continua il suo processo di crescita. Oggi si prende la vetrina anche Zaniolo, uno degli ultimi arrivati. Grazie al mercato della passata estate l’Atalanta (a parte Koopmeiners) ha sostituito le riserve (minutaggio alla mano) con dei potenziali titolari. Il segreto è che il lavoro sul campo va di pari passo con quello della società. L’Atalanta sta crescendo giornata dopo giornata, partita dopo partita. Ha una dimensione europea importante, si può nominare la parola “scudetto” senza essere indicati come pazzi.
Di sicuro coraggio, concentrazione e sfrontatezza sono tutte caratteristiche che ha avuto il Milan che a Madrid è andato a prendersi la vittoria. Quasi insperata, visto quello che era successo nelle ultime gare dei rossoneri. Quasi scontata, una volta vista la partita. Il Milan giocando in maniera molto semplice e tremendamente efficace ha messo a nudo tutte le difficoltà del Real Madrid e ci ha affondato dentro la partita. Si è parlato tanto, tantissimo, di Leao in questo periodo. A Madrid Leao lo abbiamo visto e ha saputo fare la differenza. Ma il bello della vittoria spagnola è che non è stata la vittoria del Milan di Leao, ma del Milan CON Leao.
Questo è certamente il mattoncino più bello che ha messo Fonseca. In un momento non semplice ha messo sempre davanti la squadra al singolo e oggi si va a raccogliere una grandissima prestazione. Una buonissima partita non può far pensare di aver risolto tutte le problematiche rossonere, così come una brutta partita non certifica una crisi. Ma da Madrid arriva un segnale: il lavoro di Fonseca è recepito. I semi che ha piantato stanno cominciando a far vedere i propri frutti. Quanto rigogliosi saranno, quanto succosi, non dipenderà soltanto da Fonseca. Deve funzionare tutto, intorno all’allenatore. Squadra in primis. Ma abbiamo visto quali sono le potenzialità e soprattutto l’hanno capito i giocatori.
Il coraggio a metà ce l’ha avuto la Juventus. In un contesto europeo aveva bisogno di mettere un punto, dopo un periodo in cui la tenuta difensiva aveva vacillato. La partita con lo Stoccarda, quella di san Siro, i pericoli corsi con il Parma. La Juventus aveva bisogno di rimettersi in bolla. Lo ha fatto con un altro pareggio, lo ha fatto in una partita non bellissima ma equilibrata. La Juventus, anche più del Milan, è in mezzo a un percorso di crescita. E’ normale che non tutto ancora sia perfetto ed oliato: tanto più che ci sono stati degli infortuni che hanno certamente messo in difficoltà Motta.
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