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Caso Gudmundsson, ricorso della Procura della Repubblica dopo la sentenza di assoluzione
Si riapre il caso relativo alla presunta violenza sessuale da parte di Albert Gudmundsson a una donna in Islanda. Secondo quanto riportato da Visir.is, la Procura della Repubblica islandese ha infatti deciso di ricorrere in appello contro la sentenza nel caso del calciatore delle Fiorentina che lo scorso 10 ottobre era stato dichiarato innocente al temine del processo che si era svolto a Reykjavík.
Le parole dell'avvocato di Gudmundsson.
La decisione è stata confermata dall'avvocato dell'attaccante Vilhjálmur Vilhjálmsson, con il difensore che ha dichiarato: "È sorprendente che il Pubblico Ministero abbia deciso di ricorrere in appello contro questa sentenza, poiché la sentenza è molto ben motivata e il risultato è giuridicamente corretto". La sentenza è infatti lunga 39 pagine, molto di più rispetto a quanto accade di solito per casi simili.
Le motivazioni.
La stessa sentenza afferma, tra le altre cose, che la decisione di dichiarare innocente Gudmundsson si basava principalmente sulla testimonianza sia del calciatore che della donna che lo aveva denunciato, nonché sulla testimonianza di altri soggetti. La sentenza è stata emessa, come detto, lo scorso 10 ottobre, più di 3 settimane fa, ma secondo la legge sulla procedura penale la Procura ha quattro settimane per fare ricorso ed entro giovedì dovrà dunque essere ufficializzato.
Le parole dell'avvocato di Gudmundsson.
La decisione è stata confermata dall'avvocato dell'attaccante Vilhjálmur Vilhjálmsson, con il difensore che ha dichiarato: "È sorprendente che il Pubblico Ministero abbia deciso di ricorrere in appello contro questa sentenza, poiché la sentenza è molto ben motivata e il risultato è giuridicamente corretto". La sentenza è infatti lunga 39 pagine, molto di più rispetto a quanto accade di solito per casi simili.
Le motivazioni.
La stessa sentenza afferma, tra le altre cose, che la decisione di dichiarare innocente Gudmundsson si basava principalmente sulla testimonianza sia del calciatore che della donna che lo aveva denunciato, nonché sulla testimonianza di altri soggetti. La sentenza è stata emessa, come detto, lo scorso 10 ottobre, più di 3 settimane fa, ma secondo la legge sulla procedura penale la Procura ha quattro settimane per fare ricorso ed entro giovedì dovrà dunque essere ufficializzato.
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