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Fiorentina al settimo cielo. E ancora una volta ci sono le impronte di De Gea sul successo
La Fiorentina con ogni probabilità quest'estate, senza neanche saperlo, ha trovato in David de Gea il miglior portiere della Serie A. Pure al Sinigaglia, ancora una volta, si trovano anche le sue impronte attorno all'ennesimo successo della Fiorentina, quelle lasciate tre volte nell'arco di pochi secondi quando, nel secondo tempo, prima Goldaniga (che poi ha ritentato, di nuovo a muro) che Barba hanno dovuto scontrarsi sulla resistenza fatta De Gea. Si è di nuovo sollevato a parete aggiuntiva della sua porta, fermando il Como nel suo momento apicale del tentativo di rimonta. Poco dopo, sarebbe arrivato lo 0-2.
Fabregas, che con De Gea ha giocato una decina di partite in Nazionale spagnola, non ha potuto fare altro che tributargli il massimo del rispetto. Anzi, è persino andato oltre, sollevando verso l'alto l'asticella, parlando di "una parata che non si vedeva da anni". Quella del Sinigaglia era la decima presenza in Serie A per lo spagnolo classe '90: da quando, a metà settembre, si è preso la titolarità a Bergamo (nella prima e finora unica sconfitta del campionato) non l'ha più mollata. E alcune prestazioni sono state impressionanti: contro il Milan ha parato due rigori, a Genova come a Como ieri si è rivelato determinante quando ha chiamato in causa, con il Verona ha persino fornito un assist. Nel complesso 7 gol subiti, tenendo però chiusa la porta metà delle volte.
In generale, tanta sicurezza in più tra i pali. De Gea, senza nulla togliere a un Terracciano reduce comunque da un'ottima annata, ha elevato a dismisura il livello di competitività, sia in porta che nella gestione della difesa e degli umori del gruppo, ponendosi come leader e pietra angolare di mille sogni. Legato alla Fiorentina con un contratto annuale, c'è però un'opzione per andare avanti insieme fino al 2026.
Fabregas, che con De Gea ha giocato una decina di partite in Nazionale spagnola, non ha potuto fare altro che tributargli il massimo del rispetto. Anzi, è persino andato oltre, sollevando verso l'alto l'asticella, parlando di "una parata che non si vedeva da anni". Quella del Sinigaglia era la decima presenza in Serie A per lo spagnolo classe '90: da quando, a metà settembre, si è preso la titolarità a Bergamo (nella prima e finora unica sconfitta del campionato) non l'ha più mollata. E alcune prestazioni sono state impressionanti: contro il Milan ha parato due rigori, a Genova come a Como ieri si è rivelato determinante quando ha chiamato in causa, con il Verona ha persino fornito un assist. Nel complesso 7 gol subiti, tenendo però chiusa la porta metà delle volte.
In generale, tanta sicurezza in più tra i pali. De Gea, senza nulla togliere a un Terracciano reduce comunque da un'ottima annata, ha elevato a dismisura il livello di competitività, sia in porta che nella gestione della difesa e degli umori del gruppo, ponendosi come leader e pietra angolare di mille sogni. Legato alla Fiorentina con un contratto annuale, c'è però un'opzione per andare avanti insieme fino al 2026.
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