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Fiorentina, Bove: "Vi racconto i momenti più difficili in carriera. E perché gioco a centrocampo"
Edoardo Bove, centrocampista della Fiorentina, ha parlato ai canali ufficiali del club toscano in un particolare format di intervista: "Sono diventato centrocampista perché mi piaceva stare al centro del gioco e nelle posizioni più laterali mi annoiavo. Volevo toccare più palloni possibili".
Cosa avrebbe fatto se non fosse diventato calciatore?
"Facevo calcio e tennis insieme, non so se allo stesso livello. Forse avrei provato a fare il tennista".
Il momento più difficile della sua carriera?
"Due. Gli infortuni sono sempre un momento difficile, ti tengono lontano dal campo e per me è frustrante. Una volta mi sono rotto il braccio una settimana prima delle finali Primavera: sono riuscito comunque a giocare, con un tutore, ma in quel momento mi è un po' crollato il mondo addosso. E poi un altro infortunio, ma ero ancora piccolo".
Pregi e difetti di giocare nella Fiorentina?
"Parto coi pregi, giochi in un ambiente con tifosi speciali e strutture per fare benissimo e crescere. La città, poi, che mi hanno detto tutti essere bellissima e in cui si vive bene. Il cibo, ottimo. A livello calcistico secondo me è il posto perfetto per giocare. E difetti... Forse che se manchi due-tre risultati, la gente inizia un po' a rompere ma credo sia giusto".
Cosa avrebbe fatto se non fosse diventato calciatore?
"Facevo calcio e tennis insieme, non so se allo stesso livello. Forse avrei provato a fare il tennista".
Il momento più difficile della sua carriera?
"Due. Gli infortuni sono sempre un momento difficile, ti tengono lontano dal campo e per me è frustrante. Una volta mi sono rotto il braccio una settimana prima delle finali Primavera: sono riuscito comunque a giocare, con un tutore, ma in quel momento mi è un po' crollato il mondo addosso. E poi un altro infortunio, ma ero ancora piccolo".
Pregi e difetti di giocare nella Fiorentina?
"Parto coi pregi, giochi in un ambiente con tifosi speciali e strutture per fare benissimo e crescere. La città, poi, che mi hanno detto tutti essere bellissima e in cui si vive bene. Il cibo, ottimo. A livello calcistico secondo me è il posto perfetto per giocare. E difetti... Forse che se manchi due-tre risultati, la gente inizia un po' a rompere ma credo sia giusto".
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