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tmw / fiorentina / News
VANNUCCHI, Empoli piccolo Ajax. Ikoné non ha coraggioTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 15:30News
di Redazione FV
per Firenzeviola.it
fonte Lady Radio

VANNUCCHI, Empoli piccolo Ajax. Ikoné non ha coraggio

L'ex fantasista dell'Empoli, Ighli Vannucchi, è tornato a parlare commentando prima di tutto l'evoluzione del calcio al giorno d'oggi: "L'estro che faceva appassionare milioni di tifosi non c'è più. Il cambiamento era in atto già ai nostri tempi, lo percepivamo. Gli allenatori cercavano sempre più situazioni per essere soddisfare loro stessi e chiaramente i giocatori tecnici, che avevano bisogno di libertà in campo, rappresentavano un problema". 

Ci sono delle eccezioni?
"Secondo me l’ultimo allenatore che fa eccezione è Carlo Ancelotti. Perché in base al talento dei giocatori che ha, cerca di mettere in campo la squadra nel miglior modo possibile".

Nel calcio di oggi lei farebbe fatica?
"Non giocherei proprio… (ride, ndr). Vedo tanti calciatori che invece di puntare l’uomo tornano indietro".

Ikoné è uno che fa così?
"Lui è un grande talento nell’uno contro uno, però spesso non ha il coraggio di fare l’ultimo dribbling. Una volta si puntava, si saltava e si crossava. Semplice".

Quanto l’ha sorpresa Kean?
"Mi sembra molto motivato, ha approcciato la Fiorentina con grande vigore. Si vede banalmente dalle esultanze. È adatto per Firenze: ha forza è qualità. In più è giovane. Se capisce la potenzialità della piazza e se la società investe su di lui, potrebbe nascere un inizio di bandiera. Anche se è un concetto che nel calcio non funziona più. Le bandiere vengono abbattute dopo poco, sono elementi che non piacciono".

Lei era una bandiera dell’Empoli. È mai stato vicino alla Fiorentina?
"No. Da piccolino ho fatto un sacco di provini ma ero un po’ snobbato, forse perché sono arrivato tardi. Non sbocciava mai nulla di concreto. Poi sono arrivato a Lucca dove abito e vivo felicemente".

Lei avrebbe preferito giocare nella Fiorentina di Italiano o Palladino?
“Ho giocato in Nazionale con Italiano, lo conosco bene. Siccome ha un caratterino particolare mi avrebbe fatto un culo della madonna (ride, ndr)... E quindi opto per Palladino, mi sembra più adatto!”.

Lei è un appassionato della pesca: è vero che valutava i club anche in base a laghi e fiumi?
"Io sono un pesce d’acqua dolce! A fine carriera avevo soldi e potenzialità di arrivare in grandi club, dall’altra parte però avevo voglia di stare bene e vivere il calcio come piaceva a me. Quando ero a Venezia dissi al mio procuratore, Marco Piccioli, che avrei smesso se non mi avesse trovato una soluzione in grado di rendermi felice. Per fortuna Pino Vitale a Empoli colse l’opportunità. Gli dissi 'Pino fai quello che vuoi del mio contratto, mi basta giocare dietro le punte'…". 

L’Empoli lancia sempre grandi giocatori.
"È un piccolo Ajax. Ancora più efficiente. Da sempre riesce a regalare all’Italia giovani promettenti, lo racconta la storia. La cultura è quella di formare questi ragazzi dandogli la possibilità di emergere. Loro sono gli unici che riescono ad avere risultati sotto questo profilo, forse perché hanno anche l’ambiente e la mentalità più ideale nel vivere il calcio a questa maniera". 

Come finisce Empoli-Fiorentina?
"Io propendo per l’azzurro, però mi auguro sempre che sia una bella partita perché alla fine deve prevalere lo spettacolo!".