Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / fiorentina / L'editoriale
COMMISSO PARLI, MA NON PER DIRCI CHE NON VENDERÀ SENZA DIRCI IL PERCHÉ. NEL TRIENNIO SFIORATA LA CHAMPIONS DUE VOLTETUTTO mercato WEB
giovedì 16 maggio 2024, 10:31L'editoriale
di Stefano Prizio
per Firenzeviola.it

COMMISSO PARLI, MA NON PER DIRCI CHE NON VENDERÀ SENZA DIRCI IL PERCHÉ. NEL TRIENNIO SFIORATA LA CHAMPIONS DUE VOLTE

Maggio scavalla la metà e la stagione calcistica inizia a dare le sue sentenze. Per la Fiorentina e per giudicarne non solo la stagione, ma l'intero ciclo, il primo di Commisso a Firenze e il primo di Italiano, bisognerà invece attendere fine mese, quando nell'evocativa città di Atene si disputerà la finale di Conference tra  i viola e l'Olimpiakos, è ovvio che un trofeo darebbe un senso diverso e positivo al lavoro finora svolto da giocatori, allenatore e anche club.

Ciò anche se la squadra viola nell'ultimo triennio ha sfiorato la qualificazione alla Champions per ben due volte: la prima nel 2022 quando secondo molti, noi compresi, qualora non avesse scelto di privarsi di Vlahovic a gennaio, procrastinando semmai la cessione a fine campionato, poteva, coi ritmi che teneva grazie ai gol del serbo, agguantare una delle piazze importanti dell'Europa. 

La seconda è proprio quest'anno, infatti i viola a Dicembre 2023 erano quarti in classifica e se, invece di parlare di 'frighi pieni' avessero prevalso ambizione e competenza nell'investire mezzi che invece la proprietà non ha voluto mettere a disposizione, al posto del tanto celebrato Bologna di Motta, poteva esserci la Fiorentina di Italiano. Così non è stato. Ma la sensazione, volendo pensare maliziosamente, è che il club viola si sia in qualche modo giocato contro o che almeno non abbia fatto ogni sforzo possibile per ottenere quel prestigioso risultato e questo a ragion veduta.

Poichè fatti i conti accedere alla CL avrebbe si dato maggiori introiti, ma anche comportato per la proprietà essere chiamata ad investimenti troppo pesanti sulla rosa. Per disputare degnamente la massima competizione continentale per club infatti occorre allestire una rosa ampia, praticamente due squadre di pari valore. Infatti gli esosi fiorentini non ci sarebbero stati ad andare in giro per le più belle capitali europee collezionando figurucce, una cosa è la Conference dove la Fiorentina è già una delle squadre più forti e ricche della competizione, un'altra è la Champions, dove la Fiorentina è un club minore, un parente povero che bussa alla porta col cappello in mano. L'Europa League che i viola sperano di conquistare quest'anno è una via di mezzo ragionevole tra il desco dei nobili e il tavolino della servitù e potrà essere affrontata con investimenti più prudenti  sulla rosa.

Investimenti che tuttavia non si sa se davvero Commisso vorrà fare. Le sue intenzioni restano infatti un mistero. Si attende che il patron palesi le sue intenzioni, anche perchè, come spesso in casi simili, c'è chi giura che passerà la mano e chi prevede che al contrario rilancerà sul progetto viola. Ecco perchè è essenziale che egli parli, ma non dinanzi a due dipendenti sull'house organ, bensì di fronte a giornalisti messi in grado di fare domande e interloquire. 

Parli quindi, ma non per dire solo che non venderà la società, come ha fatto spesso nell'ultimo anno, ma al contrario per spiegare semmai non volesse vendere perchè non vuole vendere. Per fare che cosa? Con quali programmi?

In primis c'è da ridisegnare l'organigramma societario, poichè l'attuale assetto è emergenziale, è una soluzione dovuta alla tragica e improvvisa scomparsa di Joe Barone. In quel momento era necessario che Commisso redistribuisse velocemente mansioni e responsabilità e non si poteva non farlo allargando la sfera di poteri dei dirigenti già in organigramma. Di lì la promozione di Ferrari a direttore generale e di Pradè a unico vero referente dell'area sportiva. Ma adesso l'emergenza è alle spalle e col chiudersi della stagione sarà necessario ridisegnare una società per i prossimi anni, a maggior ragione se Commisso non venderà, altrimenti lo farà il prossimo presidente.  

Come si vede non abbiamo affrontato il tema allenatore. Capire chi allenerà la Fiorentina l'anno venturo è importante, ma gli allenatori si trovano, ben più importante è capire come Commisso la voglia ricostruire a partire dal club e con quali ambizioni. 

Naturalmente Italiano merita una parola, l'ideale sarebbe infatti che rimanesse lui. Quello che ha saputo costruire in viola è un gruppo fantastico che meriterebbe di venire potenziato per aprire un altro ciclo. La qualità del gruppo ci pare il valore che balza di più agli occhi: gruppo indomito che non molla le partite e rigenera i suoi elementi, tutte premesse confortanti in vista della partita più importante ad Atene, un decano degli allenatori come Gigi Cagni, proprio nei giorni scorsi, ha parlato di Italiano e dei suoi ragazzi in termini lusinghieri dicendo che allenatore e squadra sono in simbiosi, etimologicamente ' vivere con', compenetrarsi vivendo assieme, risultato tecnico ed umano di anni e anni di lavoro, anni di sacrifici di un insieme che alla fine di Maggio attende e vuole un riconoscimento materiale, una strana coppa che sembra un portaombrelli.