
Solo Montella e Prandelli meglio di Palladino dopo 34 giornate, il tecnico si gode una squadra matura e si prepara a ritrovare Kean
I più esteti magari non avranno gradito troppo, ma di questi tempi c’è da dar pienamente ragione a Palladino, conviene “badare al sodo”. Con 14 punti raccolti nelle ultime 6 giornate di campionato (4 vittorie con Juventus, Atalanta, Cagliari ed Empoli e 2 pareggi con Milan e Parma) la Fiorentina tiene il passo giusto, e di certo resta in scia Europa anche se dopo la vittoria di Milano la Roma resta davanti e lo scontro diretto di domenica diventa particolarmente importante.
Un salto di qualità e la riprova Betis
Insomma i detrattori di Palladino continueranno a puntare il dito su un gioco non esattamente spettacolare, ma il modo in cui la sua squadra supera due sfide delicate come quelle con Cagliari ed Empoli (prima senza Kean, e poi senza il centravanti e Dodò) è un segnale importante, frutto di un lavoro del tecnico che non può essere ignorato. Il cambio di passo, o salto di qualità, tutto sommato c’è, anche se la riprova Betis è un esame tosto da affrontare tenendo i piedi ben piantati in terra. D’altronde le statistiche raccontano che dal 2000 in poi, alla trentaquattresima giornata, solo Montella e Prandelli (stagione 2012/2013 il primo, 2008/2009 il secondo) avevano fatto più punti di Palladino (61) - va aggiunto per correttezza che Prandelli aveva totalizzato, senza le penalizzazioni derivanti da Calciopoli, nel 2005/06 65 punti e nel 2006/07 altrettanti -.
Un gruppo più maturo
Oltre il gruppo è la maturità la dote che questo allenatore sembra aver regalato negli ultimi tempi alla sua squadra, capace di portare a casa in pochi giorni due vittorie difese senza grandi affanni. Come a Cagliari anche contro l’Empoli la difesa viola, De Gea incluso, rischia il giusto, e se da un lato è vero che nel secondo tempo la Fiorentina non ha brillato dall’altro i tre punti finali danno continuità a un periodo decisamente positivo.
Il ritorno di Kean
E poi c’è il ritorno di Kean a rassicurare tecnico e ambiente, tanto più nell’ottica della trasferta spagnola. Pur in assenza di certezze sulle condizioni mentali nelle quali tornerà ritrovare il centravanti è la miglior notizia possibile, fosse solo per il peso offensivo che giovedì a Siviglia potrà tornare a garantire. In un match sulla carta complicato perché contro una formazione di qualità ritrovare movimenti e voglia di battagliare di Kean è garanzia di pericolosità, e contro una difesa come quella biancoverde la sua sola presenza in campo è già un problema non di poco conto per il tecnico Pellegrini.







