
L'Atalanta ai raggi X. Dopo la sconfitta con l'Inter Gasperini deve puntare al massimo. L'assenza di Ederson può pesare. La forza della Dea è sulle fasce e nella fantasia di Maldini e De Ketelaere. La debolezza è sui calci piazzati
Sei punti dall’Inter, ma nemmeno riprenderla basterebbe all’Atalanta se con gli stessi punti arrivasse pure il Napoli: nella classifica degli scontri diretti ha fatto appena tre punti, meno delle altre due rivali, così sarebbe esclusa dall’eventuale spareggio per lo scudetto. E’ da questo dato aritmetico che bisogna partire per capire come la Dea dovrà correre per recuperare su Inzaghi e Conte. Deve vincere spesso, se non sempre. La sconfitta nello scontro diretto con l’Inter l’ha spinta indietro rispetto alle altre due formazioni di testa, una sconfitta peraltro meritata alla fine dei 90': l’Inter ha fatto valere esperienza e personalità che, a quel livello, ancora mancano all’Atalanta. E ha vinto anche grazie a un altro difetto dei bergamaschi: la facilità con cui prendono gol su angolo e calci piazzati, fra campionato e Champions ne hanno incassati cinque, compreso l’ultimo da Carlos Augusto.
La squalifica di Ederson toglie a Gasperini (pure lui squalificato) una risorsa notevole in mezzo al campo. Ederson è un giocatore che da solo sposta la squadra, la trascina, la rende più tecnica e dinamica al tempo stesso. Fino all’ultimo istante, l’allenatore bergamasco cercherà di recuperare Retegui, magari per una pezzetto del secondo tempo, così che la sfida dei bomber possa diventare il clou della partita: Retegui da una parte, Kean dall’altra, per il piacere di Spalletti che continuerà a seguirli fino alla gara in Norvegia per la qualificazione al Mondiale. In ogni caso, sarà difficile vedere in campo al Franchi il capocannoniere della Serie A.
L’Atalanta ha comunque un attacco fortissimo, nonostante l’assenza certa di Scamacca e quella quasi certa di Retegui. Può contare sul Pallone d’Oro africano, Lookman, sul talento che domenica scorsa ha giocato la sua prima partita da titolare con la Nazionale, Maldini, sul fantasista belga, De Ketelaere (da rilanciare), e sul trequartista serbo, Samardzic. Tanto per essere chiari, il Napoli non ha un attacco del genere e infatti l’Atalanta ha segnato 63 gol, solo due in meno dell’Inter capolista, e proprio insieme all’Inter è l’unica squadra della Serie A con due attaccanti in doppia cifra. Alla Fiorentina servirà una difesa molto mobile vista la probabile assenza di un punto di riferimento (Retegui) in area di rigore. Non potrà sbagliare i tempi di uscita, da dietro dovranno accorciare sul trio che Gasperini sceglierà per la gara di Firenze, seguendone i movimenti imprevedibili.
Il centro del gioco è sempre De Roon, 34 anni, all’ottava stagione nell’Atalanta. E’ il giocatore che diffonde in campo le idee dell’allenatore, ha un’intelligenza calcistica superiore alla media, sa sempre dove è più utile la sua presenza avendo sviluppato il senso della posizione come pochi altri. Può controllare Gudmundsson, può puntare Fagioli o Cataldi, sul piano tattico sarà un problema per la Fiorentina. Che, ovviamente, dovrà fare molta attenzione ai corridoi esterni. Zappacosta sta facendo un campionato di alto livello, sono pochissime le partite in cui il suo rendimento non ha raggiunto la sufficienza; sull’altra fascia, invece, Bellanova dovrà riscattare la deludente prestazione con la Nazionale a Dortmund. Come fa spesso, da dietro si staccherà Kolasinac che, a dispetto del fisico massiccio e di un incedere non proprio elegante, porta in campo tecnica e inserimenti. Resterà Hien a presidiare la difesa bergamasca e in questo caso sarà lui a doversi preoccupare di Kean: se ha visto che figura ha fatto Tah di fronte al bomber viola, non potrà che aspettarlo con un po’ di ansia.









