
Femminile: Boquete stende la Juve e si riprende la Fiorentina ma l’Europa è lontana
Il calcio è strano. Quante volte abbiamo detto, sentito o ripetuto questa frase fino allo sfinimento? Ebbene, seppur si tratti di una di quelle citazioni che diciamo quando non riusciamo a spiegarci qualcosa che accade nel mondo del pallone, di sicuro è quella che meglio si adatta per descrivere il weekend appena trascorso in casa Fiorentina. Perché non una ma ben due volte la Viola ha avuto la meglio sulla rivale storica Juventus in quella che è una partita fin troppo sentita sull’asse Firenze-Torino, anche se qualcuno continua a negarlo. Ma andiamo con ordine. Sebbene temporalmente parlando il successo della squadra femminile sia arrivato prima di quello della maschile, essendo questo uno spazio dedicato prettamente alle ragazze gigliate dobbiamo raccontare quella che è stata la straordinaria vittoria di sabato scorso delle calciatrici allenate da Sebastian De La Fuente contro le bianconere ancora in rotta verso il tricolore. Quindi lasceremo da parte il roboante 3-0 della formazione di Palladino in favore della doppietta della spagnola Boquete che ha regalato questo successo clamoroso.
Una cosa però accomuna Sebastian De La Fuente con Raffaele Palladino in questa tornata contro la Juventus. Entrambi si sono presentati di fronte al proprio avversario con un 3-5-2 votato al gioco offensivo. Non c’era Albert Gudmundsson ma brillava il talento di una ragazza non più giovanissima con il numero ottantasette sulle spalle. La spagnola si è letteralmente caricata la squadra sulle spalle guidandola al successo con una doppietta d’autrice. Il primo goal, al settimo del primo tempo, unisce tutto il suo estro, talento e brillantezza, nonostante le trentasette primavere, in un gesto di rara bellezza nel calcio. Entrata in area di rigore, riceve da Janogy, si libera della marcatura avversaria con un dribbling all’interno dell’area di rigore e scarica un sinistro di potenza e precisione sotto l’incrocio con Peyraud-Magnin che prova a tuffarsi ma inutilmente. Su un campo ai limite del praticabile, le gigliate mantengono possesso palla e solidità difensiva ma devono ringraziare il portiere Fiskerstrand autrice di due interventi importanti per mantenere il vantaggio. La Juventus di Max Canzi fa molta fatica e gioca, a detta di chi era presente, la peggior partita della propria stagione. La Fiorentina mette il sigillo alla vittoria ad un quarto d’ora dalla fine ancora con Boquete stavolta da calcio piazzato. L’iberica scarica un destro pauroso a metà tra l’area di porta e la bandierina del corner in quello che potremmo definire un calcio d’angolo ravvicinato. Sfera sotto al sette e di nuovo nulla da fare per l’estremo difensore di casa che è costretta a raccogliere di nuovo la palla in fondo al sacco. La Juventus prova a reagire ma non riesce a creare pericoli degni di nota. La sfida va alla Fiorentina.
Una vittoria che dà morale ma che, allo stesso tempo, aumenta e non poco i rimpianti delle gigliate. Se fosse avvenuta un paio di settimane fa, nella semifinale di ritorno della Coppa Italia, le ragazze di De La Fuente avrebbero dato un senso ad una stagione che fin qui ha regalato poche gioie (come quella di sabato scorso) e molte delusioni. Il successo sulle storiche rivali dà morale ma l’Europa è troppo distante. Al momento la Fiorentina ha un distacco dalla Roma, terza in classifica, di sei lunghezze che potrebbero essere recuperati vincendo contro l’Inter al Viola Park domenica prossima – sperando che la Roma venga frenata dal Milan – e battendo poi le giallorosse al Tre Fontane il sabato successivo. Gare spettacolari ma molto difficili. La Fiorentina non ha nulla da perdere ormai. Se sarà cimentata l’unione del gruppo che ha portato alla strepitosa vittoria di Biella le possibilità di provare una rimonta dal sapore impossibile aumentano. Ma basterà un ennesimo stop contro nerazzurre e capitoline per tornare al punto di partenza. Fermo restando che, al termine della stagione, assisteremo ad una nuova sequenza di cambiamenti all’interno della rosa e, a quanto pare, all’interno dei quadri dirigenziali. Con il solo DS Simone Mazzoncini che dovrebbe essere riconfermato. Questo nonostante il popola viola chieda a gran voce la sua rimozione per via sei suoi risultati non all’altezza degli obiettivi della squadra e per non essere stato in grado di organizzare una rete di scout che coprisse non solo la Scandinavia ma anche le altre nazioni europee e gli altri continenti.
Intanto le recenti precipitazioni hanno colpito la Primavera Femminile che nel corso del fine settimana avrebbe dovuto affrontare la Sampdoria per blindare il quarto posto nella graduatoria. Con il Viola Park in gran parte allagato per via delle forti piogge la formazione di Melani non è potuta scendere in campo con la Federazione che ha disposto il rinvio della gara a data da destinarsi. Under 19 gigliate che quindi torneranno in campo a fine mese nella difficilissima trasferta contro il Sassuolo per poi chiudere il torneo affrontando Roma e Verona e il recupero contro le doriane. Quattro gare per provare a finire nel gruppo delle quattro candidate finale che si contenderanno il tricolore. E non è da escludersi che le finale possano essere disputate anche quest’anno all’interno del Viola Park.







