
A Napoli senza la responsabilità di fare la partita, sulla carta un vantaggio. Il 3-5-2 la scelta migliore per continuare a sperare negli assist degli esterni. Adli recupero fondamentale
Come dopo una caduta, tanto vale tornare subito in sella. Oggi al Maradona la Fiorentina affronta - sulla carta - la prima di quattro sfide dall’alto coefficiente di difficoltà, forse la più complicata contando una classifica che vede il Napoli la principale pretendente al titolo, staccata di un solo punto dalla capolista Inter. Un ciclo di gare contro le cosiddette big che misureranno la resilienza dei viola, inevitabilmente in calo negli ultimi due mesi non solo in termini di risultati ma anche di gioco.
Una continuità di modulo necessaria
Visto il valore dell’avversario, e qualche risposta positiva in mezzo a tante difficoltà, è lecito attendersi una Fiorentina che prosegua sulla strada del 3-5-2 tracciato dal Lecce in poi, fosse solo per valutare eventuali conferme in particolare da parte degli esterni. Se sul piano della manovra la Fiorentina continua a stentare il ruolo degli esterni di centrocampo è stato tra le note più positive, e d’altronde i tre assist sfornati da Dodò e Gosens (quello del brasiliano oltre una settimana fa contro i salentini, quelli del tedesco tre giorni fa ad Atene) sono lì a testimoniarlo. In più Kean al centro dell’attacco resta una garanzia nonostante in Conference non abbia brillato, tanto più se Beltran dovesse bissare i buoni movimenti (o il gol) trovato contro il Panathinaikos
Minori responsabilità sul piano del gioco
In fondo uno dei ritornelli di questa stagione senza vie di mezzo è quello relativo a una squadra, quella viola, più a suo agio nel dover attendere gli avversari piuttosto che nel fare la partita e non ci sarebbe da stupirsi se oggi fosse soprattutto il Napoli a voler avere l’iniziativa. Mentre Conte chiede ai suoi di non perdere terreno sull’Inter ieri sera vittoriosa sul Monza, Palladino non può che aggrapparsi alla voglia di rivalsa dei suoi calciatori, sia per quanto avvenuto in Grecia sia per come andò la gara contro i partenopei nel girone d’andata. In quella circostanza il tecnico varò un 3-5-2 inaspettato che non portò grandi risultati (finì 3-0 per la formazione di Conte) ma nell’arco dei 90 minuti qualcosa di buono si vide.
Recuperi importanti in vista di giovedì sera
Di certo anche se oggi non si dovesse rivedere in campo Adli il ritorno del francese nei convocati resta una gran bella notizia. Con Fagioli tra i pochi a salvarsi nel k.o. di Atene l’ex Milan resta l’interprete di maggior qualità del centrocampo, e il suo ritorno dal primo minuto - magari proprio contro il Panathinaikos - sarebbe un ottimo viatico per affrontare con fiducia il secondo round della sfida ai greci. Anche se è ancora presto per pensarci, vista l’importanza della gara di oggi, è chiaro che giovedì sera servirà la miglior Fiorentina per proseguire il cammino in coppa e tornare a credere in un finale di stagione ancora in grado di regalare soddisfazioni a un ambiente che comincia inevitabilmente a temere che le ambizioni estive possano già essere al capolinea.







