
Accadde oggi: sette anni dalla scomparsa di Astori. Il cui ricordo è più vivo che mai
4 marzo 2018. Nel mondo viola il ricordo di quei momenti è ancora tristemente impresso, come se fosse ieri. E invece è già passato più di un lustro: esattamente sette anni fa, se ne andava tragicamente Davide Astori, da capitano della Fiorentina. La notizia iniziò a circolare quella maledetta domenica mattina, giorno della gara che la squadra di Stefano Pioli avrebbe dovuto giocare in casa dell'Udinese, poi rinviata a seguito del dramma che dalla camera 118 dell'Hotel Là di Moret colpì inevitabilmente non solo la Fiorentina, ma tutto il calcio italiano.
Un lutto che provocò un dolore di una profondità inaudita, tanto che sette anni dopo la memoria di Davide viene ricordata dal Franchi ad ogni singola partita della sua Fiorentina, con i tifosi che al minuto 13 - suo indimenticabile numero di maglia - mettono da parte la gara in corso e si isolano in un tripudio di applausi dedicati all'Eterno Capitano Viola. Perché Davide Astori era entrato nel cuore e nell'anima di tutti, a Firenze e non solo. Era il simbolo di un modo di vedere il calcio e la vita: semplice, senza ostentare, col sorriso sempre sulle labbra e a guidare i propri compagni, per cui era un vero e proprio punto di riferimento.
Oggi, con gli addii di Milenkovic nella scorsa estate e di Biraghi nel mercato invernale, di quella squadra non è rimasto nessuno, ma il ricordo di Davide negli ambienti viola e non solo è più vivo che mai. Oggi, sette anni fa, se ne andava Davide Astori, ma la sua memoria è impressa come più non si potrebbe nella Firenze del calcio e non solo.







