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Kean e Zaniolo: titolari fianco a fianco dopo sei anni. Ma non chiamateli più bad boys
Mancano poco più di ventiquattro ore al fischio di inizio di Hellas Verona-Fiorentina e nell’allenamento odierno Raffaele Palladino scioglierà gli ultimi dubbi di formazione per disegnare la squadra che domani alle ore 15:00 avrà il compito di scendere sul terreno di gioco del Bengodi per cancellare la brutta sconfitta subita contro il Como e rimettersi in corsa in un campionato che, a maggior ragione dopo la Caporetto delle italiane in Champions League, non ammette più alibi. In attacco, scontata la squalifica nell’ultima giornata, tornerà in campo dal primo minuto Moise Kean, pronto a ridare entusiasmo, gol e punti ad una squadra in netto calo di autostima. Accanto a lui, visto l’infortunio al coccige rimediato da Gudmundsson, quasi certamente ci sarà l’amico di infanzia Nicolò Zaniolo, con i due che non condividono una maglia da titolare sullo stesso terreno di gioco addirittura dal 10 settembre 2019, gara che vide l’Italia Under 21 di Paolo Nicolato imporsi per 5-0 sul Lussemburgo nella prima gara di qualificazione agli Europei che si sarebbero giocati due anni dopo.
Voglia di riscatto
Sei anni dopo tanto è cambiato ma non la loro voglia di primeggiare ed il loro sano agonismo. Entrambi vanno a caccia di una rete che può significare riscatto di squadra - visti gli ultimi risultati e le ultime prestazioni non particolarmente positive - e riscatto personale: un gol permetterebbe a Kean di tornare ad esultare e zittire a suo modo, qualora ce ne fosse bisogno, quei vergognosi insulti razzisti che gli sono piovuti addosso dopo il match a San Siro contro l’Inter; Zaniolo, invece, cerca la la prima rete con la Fiorentina, maglia nella quale è cresciuto, che simboleggerebbe la definitiva chiusura di un cerchio. Il loro apporto sarà certamente cruciale contro una difesa, quella scaligera, che finora non si è contraddistinta per ermetismo, essendo la più bucata in Serie A. Sono 56, infatti, le reti subite da Montipò e compagni, ben 9 in più del Parma che è il secondo club a fare peggio. Di questi, ben 35 sono arrivati nel corso del primo tempo, motivo per il quale per la Fiorentina sarà cruciale partire con il piede sull’acceleratore. Moise Kean sa bene come ferire la propria ex squadra vista la tripletta siglata all’andata. Per Zaniolo, invece, occhio al suo mancino chirurgico, visto che il Verona è anche la squadra ad aver subito più gol da fuori area (6).
Non chiamateli più bad boys
Nel frattempo Kean e Zaniolo sono molto maturati sia come calciatori che come uomini. Entrambi diventati padri, sembrano ormai lontani i tempi in cui Mancini li allontanava da Coverciano a causa di ripetuti ritardi e comportamenti indisciplinati. Guai a chiamarli di nuovo ‘bad boys’, dunque. “L’etichetta di testa calda me l’avete data voi - ha detto Zaniolo alla conferenza di presentazione ai giornalisti presenti - io non ho mai avuto problemi con i miei compagni o allenatori, al di là magari di come mi sono lasciato con la Roma". Kean ha invece fatto parlare i fatti, dimostrandosi sempre più leader della squadra, come quando Fagioli ha rivelato di aver ricevuto una chiamata proprio da parte del centravanti poco prima del suo arrivo a Firenze in cui gli venne detto di “comportarsi bene”.
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