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È l'ora di Gudmundsson. Alibi finiti: la Fiorentina ha bisogno del suo 10TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 10:00Copertina
di Pietro Lazzerini
per Firenzeviola.it

È l'ora di Gudmundsson. Alibi finiti: la Fiorentina ha bisogno del suo 10

La Fiorentina senza Kean deve affidarsi al giocatore più forte della rosa, quell'Albert Gudmundsson che fino a questo momento è rimasto semi nascosto nei meandri del Viola Park. La missione di Palladino è la stessa da diversi mesi, trovargli l'abito giusto per rilanciare se stesso e ovviamente il suo percorso in viola. Una missione per il momento parzialmente fallita, visto che difficilmente l'islandese è riuscito a mostrare la sua versione migliore. Qualche gol, assolutamente pesante, lo ha segnato, ma non è l'attaccante totalizzante che la Fiorentina pensava di aver acquistato dal Genoa. E questo, visto l'investimento e viste le premesse è un qualcosa che il club di Commisso non si può permettere. 

Le responsabilità di Gudmundsson
In primis sta a Gudmundsson tirare fuori molto di più. Pretendere da se stesso una migliore condizione fisica, ma anche mentale. Contro l'Inter è entrato per poco più di dieci minuti facendosi ricordare solo per un sanguinoso pallone perso a metà campo. Avrebbe dovuto mangiare l'erba di San Siro e invece l'ha delicatamente spazzolata con i propri tacchetti. Il livello di scontro negli allenamenti si è alzato, la competizione sana adesso è più vicina al suo livello. I nuovi acquisti gli mettono una giusta pressione per conquistarsi un posto tra i titolari e lui dovrà mostrare di non essere un giocatore umorale, dovrà dimostrare che le voci che lo vogliono ancorato all'esperienza genoana sono false e che solo gli infortuni ne hanno condizionato il rendimento. 

La missione di Palladino
Poi, come detto, spetterà anche a Palladino rilanciarlo. È chiaro che l'atteggiamento del giocatore non spinge un tecnico a fare i salti mortali per recuperarlo, ma è anche vero che, nonostante si sia alzato il livello generale della rosa, Gudmundsson resta il diamante dalla maggiore caratura che però per il momento è stato abbandonato in cassaforte. Palladino deve trovare la combinazione vincente per accenderlo, perché proprio il suo utilizzo potrebbe dare un ulteriore slancio alla rincorsa per le zone nobili della classifica. 

Subito titolare
Contro il Como, in una partita senza una vera punta di riferimento, può essere la sua partita. Gudmundsson può illuminare il prato del Franchi con la sua qualità, le sue giocate. Basta nascondersi, basta nasconderlo. L'islandese si esalti anche grazie ai compagni, alla Fiorentina serve un giocatore che possa cambiare l'inerzia di un match con un sol tocco. Siamo a metà febbraio, qualsiasi scusa inizia a essere perfino stucchevole. Tecnico, squadra e Gudmundsson: uniti per rilanciare il numero 10.