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Un Ministro contro la legge? Abbiamo rischiato l’ennesimo circo con anima candida. Gazidis, quando tocca a te? Bravo Davide

Un Ministro contro la legge? Abbiamo rischiato l’ennesimo circo con anima candida. Gazidis, quando tocca a te? Bravo DavideTUTTO mercato WEB
lunedì 9 marzo 2020, 00:00Editoriale
di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb

Quando parla il Ministro Spadafora bisogna alzare il volume della tv. Soprattutto bisogna registrare e riascoltarlo 3-4 giorni dopo. Un Ministro che, in pratica, dice di trasmettere partite in chiaro non conoscendo il testo più importante della Legge Melandri e di fatto una autorità dello Stato che invita a non rispettare la Legge. Solo in Italia. Riascoltando le puntate precedenti: calcio in chiaro per tutti. E’ un gesto di buona fede? No, si chiama politica per il popolino. Poi, però, non contento di aver preso batoste sul calcio in chiaro, cosa fuori dal normale, rincara la dose: stop ai campionati! Un minuto dopo le 12.30, ovvero l’orario della prima partita della domenica. Trova l’assist di un altro politico (del pallone) Damiano Tommasi ma insieme non vincono una battaglia politica da… scusate non ricordo la data. Se, però, avete registrato le interviste precedenti del Ministro Spadafora aveva espressamente detto che avrebbe deciso la Lega con la Federazione Italiana Gioco Calcio e se ne era lavato bellamente le mani. Poi, però, le ha rimesse nella marmellata. Dovevano occuparsene Lega e FIGC? Bene, lo hanno fatto mercoledì a Roma. Porte chiuse. Piaccia o no questa è la decisione. Intervenire mentre stanno scendendo in campo Parma e Sassuolo è una mossa tutta all’italiana. Come quella di far trapelare il testo del decreto in anticipo creando panico in tutta Italia e mettendo in pericolo le regioni del Sud, con molti concittadini che di notte hanno lasciato Milano. Siamo figli di questo Governo e non lamentiamoci se poi siamo i primi in Europa e terzi nel mondo, quando ci sono classifiche che si leggono al contrario. Chiediamo al Ministro Spadafora di lasciare far casini alla Lega. Sono già bravi da soli, se si mette anche Spadafora non ne usciamo più. Damiano Tommasi ci aveva provato. Ha proclamato lo sciopero per ieri e oggi. Hanno giocato tutti. Altra battaglia vinta, politicamente parlando, dal numero 1 del sindacato dei calciatori. La sua battaglia può essere anche giusta, se non strumentale, ma i tempi come sempre sono sbagliati. Fare gol con le squadre sotto la doccia è la specialità del Presidente Tommasi che, ogni volta che parla, ci fa rimpiangere l’Avvocato Sergio Campana da Vicenza. Avvocato, abbi pietà di noi. Non sanno quello che dicono e non sanno quello che fanno. Il calcio senza tifosi è brutto, noioso, pericoloso ai fini dei risultati. Escono combinazioni assurde. E’, però, l’unico modo per andare avanti in attesa di tempi migliori. Oggi abbiamo tutti un unico obiettivo, parlo di sport e non di sanità che non mi compete in quanto non sono del settore: finire il campionato. Sperando in una schiarita verso aprile. 3-4 giornate a porte chiuse non ce le toglierà nessuno, vediamo se però si andrà avanti o ci fermeremo tutti. C’è solo una cosa da fare: rinviare gli Europei, finire a fine giugno i campionati in Europa e giocare la Coppa Italia al termine della serie A; non ad agosto con squadre e allenatori nuovi. Sarebbe una Coppa Italia falsata dal mercato.

Stiamo facendo rincorse assurde sul calendario per salvare gli Europei quando il problema è in tutta Europa e a tutti interessa più salvare i campionati e le coppe che un Europeo mai iniziato che si può spostare senza problemi durante la sosta natalizia o al prossimo anno. Per chi ha giocato: complimenti ai registi della serie A. Avevo fatto una proposta, l’altra sera su Sportitalia, e la mia stessa idea l’hanno avuta quelli bravi che fanno la Regia del prodotto. Inquadrature ridotte al minimo sui larghi per far vedere il campo e non gli spalti vuoti. A San Siro entrano in campo le squadre e la larga finisce al massimo sui led. A Marassi, stadio più piccolo, la larga riprende il cielo azzurro sopra Genova. Bravi. Poi, certo, altre inquadrature per forza beccavano una porzione di spalti. Bravi anche i calciatori. Fare questo mestiere senza pubblico non è facile. Sono stati tutti bravi. Calciatori da esempio più di dirigenti e Ministri. Troppo spesso mercenari, questa volta voto alto per le prestazioni. Genoa e Samp alzano la media salvezza. Nicola ha fatto cambiare marcia al Grifone. Ahi Preziosi, quando hai preso Thiago Motta. Nicola ha cuore e sangue e conosce bene la maglia del Genoa. Può farcela e adesso tremano in molti. Che pasticcio il Milan ma cosa ti aspetti dopo una settimana di battaglie societarie? La squadra entra in campo e fa flop. Senza tifosi e con una dirigenza spaccata. Boban paga. Giusto. Doveva pagare per gli errori commessi e non per l’intervista concessa; unica cosa giusta che aveva fatto da quando si era insediato. Maldini deve andare via. Se resta perderà di credibilità. Elliott continua il suo silenzio e lascia fare da Presidente a Gazidis che di questo Milan e del nostro calcio non ha capito nulla. I tifosi sono infuriati. Hanno ragione. Devono fermare Ivan al più presto. Il club non può permettersi un altro anno zero. Sponsor persi, milioni bruciati sul mercato come la credibilità di questo progetto del fondo e risultati sportivi lontanamente raggiungibili. Ci sono tanti responsabili di questo naufragio. Chi guida il timone, però, è sempre lì.

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