Il calciomercato estivo ha rivoluzionato la geografia degli agenti italiani. Volti nuovi, conferme ma profili profondamente diversi: da Riso a Busardò, da Algeri a Lucci, da Gardi a Giuffrida
Il calciomercato dell'ultima estate ha rivoluzionato la geografia degli agenti italiani. Un mercato globale che ha avuto però l'Italia spesso come suo epicentro. Tra entrate e cessioni, tra arrivi e partenze, la Serie A ha sempre e comunque il suo peso all'interno delle trattative internazionali. E l'ultima sessione ha raccontato di protagonisti nuovi, di nomi che hanno preso campo, di chi si è preso i riflettori e il proscenio, di chi ha preferito lavorare e operare dietro le quinte. Non citiamo i grandi nomi internazionali, protagonisti come Fali Ramadani, Pini Zahavi, Jorge Mendes e Rafaela Pimenta: questo è un viaggio all'interno dei nostri agenti, molti di questi oramai definitivamente diventati anche delle vere e proprie potenze internazionali.
La Nazionale di Riso, il mercato di Lucci
Giuseppe Riso è cresciuto coi suoi giovani, coi suoi ragazzi. Tanto da diventare, come portfolio della sua agenzia, il vero e proprio protagonista di questo mercato. Tonali al Newcastle, Frattesi all'Inter, Rovella alla Lazio, Petagna al Cagliari, Lucca all'Udinese, Colombo e Gagliardini al Monza, Piccoli al Lecce, il no di Buongiorno all'Atalanta che vale come un colpo sono solo alcuni dei tantissimi affari a segno. Di fatto in prospettiva può avere, in agenzia, metà della Nazionale italiana. Credere nei giovani, bravi, di talento, paga. Una presenza fissa dei trasferimenti dei propri assistiti è Alessandro Lucci: è mancato forse il colpo copertina, ma ogni intenzione è andata praticamente a segno (la ciliegina sarebbero stati Sallai, Vecino e Kostic), da Karlsson portato in Italia al Bologna con Calafiori a Correa al Marsiglia, Cuadrado all'Inter, Dzeko al Fenerbahce fino alla risoluzione di un problema pesante per la Juventus come Bonucci, questione risolta con il passaggio in Bundes, in Champions, all'Union Berlino.
Dietro le quinte: il lavoro di Busardò e di Algeri
La CAA Base Soccer, uno dei colossi internazionali, è da tempo radicata in Italia. E Paolo Busardò, dietro le quinte, lontano dai microfoni, dalle luci della ribalta, è da anni tra gli artefici principali del nostro mercato. Si contano ben 45 (!) trattative definite in questa estate: ha preso parte ai deal di Pulisic, Loftus-Cheek, di De Ketelaere, di Zapata, di Musah, di Viti, di Amrabat, di Castillejo, di Onana, di Hojlund, di Mulattieri, di Sulemana, di Bellanova e non solo... Una vera e propria ragnatela che riguarda le grandi d'Italia ma anche d'Europa. E poi Fabio Algeri: foto dell'intermediario di questa estate? Zero. Interviste? Nessuna. Telecamere puntate? Sempre dietro le quinte. Eppure è stata forse l'estate più importante di sempre per il procuratore romagnolo che ha chiuso Hojlund e Amrabat insieme al Manchester United e col giocatore, il ritorno di Strootman al Genoa dove ha riportato pure Haps, ha preso parte all'affare Guendouzi, è stato mente dello scambio Freuler-Dominguez tra Bologna e Nottingham, ha portato Beukema al Bologna e soprattutto l'uomo del momento in Serie A, Reijnders al Milan.
I deal internazionali: Giuffrida e Raiola
C'è chi è sempre presente, da anni, come realtà consolidata come Gabriele e Valerio Giuffrida. Che hanno spostato l'obiettivo orientandosi su affari internazionali: tra gli altri il portiere titolare del Tottenham, Vicario, cresciuto dalle serie inferiori fino a Empoli, fino alla Nazionale, fino agli Spurs. Hanno operato con l'Inghilterra, con la Franchia (il ritorno di Malinovskyi), con la Russia (il talento Sazonov al Torino), col Brasile (Rincon al Santos), con il Portogallo (Cabral da Sporting a Salernitana) senza scordare le operazioni interne. Poi Enzo Raiola che con Sandro Martone hanno sfruttato tantissimo l'asse con l'Olanda tanto cara e creata proprio da Mino Raiola: Van de Ven, Gravenberch, Pellegrini, Bakker, Kluivert, Stengs e Pedersen, tra affari con l'Italia ed estero su estero, è stato il fulcro della loro estate.
L'italiano all'estero: Gardi
Poi c'è un italiano che ha aperto gli orizzonti internazionali e di fatto è stato capace di piazzare ben cinque grandissimi colpi a livello globale. Uno dei manager di spicco di questo mercato a livello europeo è italiano ed è George Gardi: nell'ordine, tra le altre, ha concluso e seguito operazioni come quelle di Ziyech, uno dei nomi top sul mercato che solo sei mesi fa stava per andare al PSG e che è andato a zero al Galatasaray nonostante concorrenza di tanti top club (tra cui la Roma). Poi Zaniolo, che il Gala ha ceduto al doppio di quanto lo avesse pagato in poco tempo. Poi Icardi, trasferimento definitivo costavo quasi come il prestito di Lukaku. Nelle scorse ore mente anche di Ndombele e Sanchez dal Tottenham in Turchia, nel corso degli anni Gardi ha portato avanti trattative pesanti con tanti grandi club europei ma questa (e occhio tra gli altri a Schuurs per il futuro) è l'estate dell'ingresso tra i grandi.
Sempre presenti: da Branchini a Tinti, da Vigorelli a Pastorello
Il mercato è fatto di certezze e non può mancare una sessione senza alcuni dei grandi intermediari del nostro calcio. Agenti, manager, che da più di un decennio lasciano sempre la loro impronta consolidata sulle varie sessioni. A volte con più insistenza, altre sono transitorie, ma il calcio e il mercato sono fatti di cicli. Giovanni Branchini è un'istituzione della materia, nonché promotore di valori importanti (come le ultime battaglie contro l'eccesiva durata del mercato). Tra le tante altre di questa estate, Brozovic in Arabia e Nzola alla Fiorentina. Tullio Tinti e Federico Pastorello hanno vissuto un'estate di transizione (anche se a molti piacerebbe definirla tale), ma tra Bastoni, Scalvini e Raspadori il primo, Meret e Baldanzi il secondo (non bisogna scordare le varie operazioni a segno, da Audero-Gabbia per Tinti e Arthur-Barrow) ci sarà presto di che parlare. Claudio Vigorelli, pur senza il trasferimento di Gnonto, ha chiuso il passaggio di Zaniolo in Premier ma non soltanto.
Colpi interni, novità e sorprese: da Giuffredi a Moggi e non solo
Rinnovare Di Lorenzo e portare Parisi alla Fiorentina sono gli ennesimi gradini della crescita di Mario Giuffredi, ora atteso solo dallo step a livello internazionale. Solo questione di tempo. Edoardo Crnjar ha spostato il mirino sul mercato internazionale, anche se è stato coinvolto in alcune trattative importanti anche in serie A, come Sommer, Guendouzi, Reinier, Maxime Lopez. Il francese si è spostato a Firenze, operazione seguita anche dall'uomo in Italia di Zahavi, Davide Grassi, che ha portato all'Inter anche Pavard. C'è la GEA di Alessandro Moggi, attivissima con la Fiorentina e col Genoa (Beltran e Retegui tra gli altri), Michelangelo Minieri si è mosso sul mercato interno tra Fabbian, Cambiaghi e il rinnovo di Orsolini. Nomi nuovi: Francesco Romano si è affacciato con forza in Italia con tanti tasselli tra cui Okafor al Milan, la CAA Stellar con Marco Giordano e lo sbarco di Scamacca a Bergamo. Tra le rivelazioni di questo inizio campionato c'è Almqvist del Lecce (Daniele Piraino), il colpo top della Juventus, Weah, con Sebastiano Salaroli, ma anche Gosens in Germania (Gianluca Mancini), Martin al Genoa (Stefano Salvini), Azmoun alla Roma (Andrea Pellegatti), Kristensen a Udinese (Stefano Antonelli), le solite grandi intermediazioni all'estero, la conferma di Milik (Fabrizio De Vecchi) e molti altri ancora. In un mercato dove c'è stato spazio per tanti, per lavorare, in una linea da parte dei club che è cambiata, che punta sempre più su scouting e idee. ma che vede sempre grandi agenti e intermediari protagonisti.