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Stoccata di Roy alla UEFA: "Vuole eliminare i piccoli club come il Brest, pensa solo ai soldi"
Il Brest potrebbe incredibilmente qualificarsi per gli ottavi della nuova Champions League senza passare nemmeno dai playoff. La squadra francese ha conquistato 13 punti in sei partite ed è la grande rivelazione della fase campionato; nonostante ciò, il tecnico Eric Roy non le manda a dire e accusa la UEFA di voler preservare gli interessi dei grandi club, anche a costo di danneggiare quelli più piccoli, come appunto il suo Brest.
"Qualunque cosa accada, avremo giocato le nostre otto partite del girone in trasferta (il Brest gioca le sue partite casalinghe a Guingamp e potrebbe disputare la fase successiva allo Stade de France poiché lo stadio Francis-Le-Blé non è omologato, ndr), e questo rende il nostro viaggio ancora più straordinario", ha detto ieri in conferenza stampa.
"Ci rendiamo conto che queste competizioni sono solo per grandi club e che stanno cercando di eliminare i piccoli club come il nostro. La volontà della UEFA è il denaro fine a se stesso, ma noi cerchiamo il più possibile di ridurre al minimo la loro capacità operativa. Quello che mi dà fastidio è che stiamo cercando di eliminare l'incertezza dei risultati, un aspetto che piace a chi ama il calcio: anche le piccole squadre possono battere le grandi. Questo è ciò che fa sì che il calcio rimanga lo sport numero uno: l'incertezza. Invece di cercare di promuovere ciò che c’è di straordinario nel nostro sport, che permette a tutti di sognare, ci stiamo muovendo nella direzione di eliminare tutto ciò".
"Qualunque cosa accada, avremo giocato le nostre otto partite del girone in trasferta (il Brest gioca le sue partite casalinghe a Guingamp e potrebbe disputare la fase successiva allo Stade de France poiché lo stadio Francis-Le-Blé non è omologato, ndr), e questo rende il nostro viaggio ancora più straordinario", ha detto ieri in conferenza stampa.
"Ci rendiamo conto che queste competizioni sono solo per grandi club e che stanno cercando di eliminare i piccoli club come il nostro. La volontà della UEFA è il denaro fine a se stesso, ma noi cerchiamo il più possibile di ridurre al minimo la loro capacità operativa. Quello che mi dà fastidio è che stiamo cercando di eliminare l'incertezza dei risultati, un aspetto che piace a chi ama il calcio: anche le piccole squadre possono battere le grandi. Questo è ciò che fa sì che il calcio rimanga lo sport numero uno: l'incertezza. Invece di cercare di promuovere ciò che c’è di straordinario nel nostro sport, che permette a tutti di sognare, ci stiamo muovendo nella direzione di eliminare tutto ciò".
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