L'Atalanta si concede il lusso di recriminare per un pareggio col Barcellona... Ormai è ufficiale: la Dea si è fatta grande

Il solito figurone internazionale a cui ormai la Dea ci ha abituato.

Un 2-2 dal sapore agrodolce

Il 2-2 di Barcellona ha perfino un sapore dolceamaro per i bergamaschi, perché certifica la necessità di ricorrere ai playoff per ottenere la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Una qualificazione che l’Atalanta, per il gioco espresso, per i risultati ottenuti e per la capacità di giocare assolutamente alla pari anche contro i giganti d’Europa, avrebbe largamente meritato di ottenere senza passare attraverso la porta di servizio degli spareggi. Anche se va detto che, già a partire dal prossimo turno, il tabellone aprirà prospettive allettanti alla banda del Gasp. Quindi – forse – non è andata poi tanto male.

Un'ottima Atalanta in Catalogna

Nella sfida contro i blaugrana si è vista un’ottima Atalanta: propositiva, pericolosa soprattutto con le ripartenze in verticale (come da prassi quando si affronta il Barcellona) e, in generale, perfettamente in grado di reggere il confronto con una della compagini più tecniche del mondo. Vero che gli uomini di Flick non avevano particolari motivazioni di classifica e quindi hanno giocato, per così dire, a briglie sciolte, ma la formazione dei catalani era quella titolare e, comunque, Carnesecchi è stato tra i migliori della Dea. Segno, dunque, che il Barcellona ha fatto sul serio. Per vincere la partita e per onorare la competizione.

Ora è ufficiale: la banda del Gasp può fare risultato contro chiunque

I nerazzurri hanno avuto il merito di non disunirsi mai (anche se in un paio di ripartenze a campo aperto i blaugrana li hanno letteralmente graziati) e di trovare per due volte la rete del pareggio, portando via un punto inutile ai fini della classifica ma che corrobora morale e convinzioni di una squadra che – adesso è ufficiale – in Europa può fare risultato contro chiunque. Ma proprio chiunque.