Neppure il Natale rivitalizza il Manchester City. L'1-1 con l'Everton sa di sconfitta. E Haaland non segna più...
Neanche il Boxing Day “guarisce” il Manchester City di Pep Guardiola. Per i Citizens arriva solo un brodino tiepido e dal sapore amarognolo, perché il pareggio interno contro l’Everton non basta certo per uscire dal tunnel e non rivitalizza una classifica che sta iniziando a farsi deficitaria.
Stavolta il City è partito bene
Stavolta i Campioni d’Inghilterra non hanno commesso errori difensivi grossolani, come accaduto in occasione di tante precedenti partite sia di Premier che di Champions League. Anzi, all’Etihad hanno disputato anche un discreto primo tempo, partendo a cento all’ora e, dopo aver colpito un palo, sbloccando il risultato grazie al tocco ravvicinato di Bernardo Silva su imbeccata di Doku. L’Everton è apparso in evidente affanno, e lo stesso Bernardo Silva si è divorato il raddoppio a metà frazione dopo essere stato smarcato appena dentro l’area, in posizione centrale, da un tocco del sempre vivo e guizzante Foden.
Poi l'Everton pian piano ha risalito la china
Poi però gli ospiti pian piano sono cresciuti, hanno iniziato a ribattere colpo su colpo e al 35’, grazie a un bell’esterno destro sull’angolino opposto scagliato da Ndiaye, hanno raggiunto il pareggio. Sull’1-1 i fantasmi sono tornati ad aleggiare su Manchester, anche se nella ripresa il City è subito ripartito all’attacco e prima Savinho con un diagonale rasoterra al volo ha costretto Pickford alla respinta di piede, poi Kovacic con un gran destro da appena fuori area ha sfiorato il palo alla destra del portiere dell’Everton.
A inizio ripresa il "fattaccio" del rigore di Haaland
Quindi, come puntualmente accade ai celesti di Manchester da troppo tempo, è arrivato il “fattaccio”: fallo nettissimo su Savinho e calcio di rigore per l’undici di Guardiola. Haaland si è presentato sul dischetto e, a riconferma del suo periodo nerissimo (ormai da diverse gare il vichingo norvegese ha le polveri bagnate), ha “masticato” un sinistro debole e centrale intercettato facilmente da Pickford. Sugli sviluppi dell’azione il buon Erling ha anche segnato di testa, ma in chiara posizione di offside.
L’episodio negativo ha “spento” il City, ancora convalescente e quindi psicologicamente fragile. Nell’ultima mezz’ora l’Everton è andato molto più vicino al gol rispetto ai padroni di casa, spaventati e immalinconiti dall’accanirsi della malasorte e, in generale, da quell’alone di negatività che sembra proprio non volerli abbandonare.
La vittoria in Premier è un miraggio, e anche la Champions League è a rischio
Oggi si è intravisto qualche progresso sul piano del gioco e dell’intensità. E anche, tutto sommato, della tenuta difensiva. Ma non basta. Perché se il primo posto in Premier appare ormai poco più che una sbiadita chimera, anche la qualificazione in Champions League, di questo passo, finirà per sfuggire dalle mani di Pep.