
Mignani ribolle ma si contiene: “Chi subentra deve avere coraggio”
Il Cesena ancora una volta non riesce a conquistare la vittoria, nonostante il gol del vantaggio realizzato nei minuti di recupero della prima frazione. E contemporaneamente non riesce ancora a chiudere il discorso salvezza. Il Frosinone pareggia in maniera meritata e dà continuità al suo trend positivo. Questo il commento del tecnico bianconero Michele Mignani nel post partita: “Quando parti per vincere una partita e non ci riesci devi cercare con grande serenità e calma di provare a capirne i motivi. Io credo che la squadra abbia fatto un buon primo tempo sotto tutti gli aspetti, perché ha mosso palla con pazienza nel momento in cui il Frosinone ci aspettava basso per cercare di trovare delle soluzioni per quelle che sono le nostre caratteristiche.
Nel secondo tempo è stata una partita diversa, dove gli avversari hanno cambiato completamente disposizione tattica e noi abbiamo fatto più fatica ad accorciare e perdevamo campo. Grandi chance il Frosinone non ne ha create e nell’occasione del loro gol abbiamo commesso un errore di lettura e l’abbiamo pagato caro. Per com’è andata la partita credo che il risultato sia giusto… in queste gare ci sono dei punti in palio importantissimi per entrambe le squadre e chi entra in campo deve avere condizione, coraggio e personalità. Porto a casa di buon grado questo punto, partendo dal presupposto che sempre incominciano la partita con il pensiero di provare a vincerla”.
Il tecnico genovese spiega poi le motivazioni che hanno portato a tenere Shpendi in panchina e di iniziare il match senza una punta di ruolo. “Russo non se la sentiva di giocare e La Gumina, con grande dispiacere, ancora non ho la certezza che possa scendere in campo. Volevo provare a dare meno punti di riferimento per tenermi Cristian nel secondo tempo e, dal momento in cui è entrato, ci sono stati tanti spazi da poter attaccare. Abbiamo gestito male il possesso palla e i tempi di attacco alla profondità. È stata una scelta tecnica e, se giocassimo domani, la rifarei”.
Il pubblico bianconero, sempre a fianco e a supporto della squadra anche nei momenti più bui, non solo ha fischiato timidamente la squadra al termine della partita, ma anche Antonucci al momento della sua sostituzione. “Io credo che qui a Cesena, come da altre parti, ci sia l’attesa della partita e della domenica come sfogo di una settimana in cui vai a vedere la tua ‘amata’. Ed allora la vorresti vedere sempre truccata, vestita bene e speri che ti faccia passare una bella giornata, ma a volte non è così e ci può stare. I fischi alla squadra li dobbiamo accettare, poi che siano giusti o meno non sta a me dirlo… dipende dalle aspettative e da quello che uno ritiene il valore assoluto della squadra.
I fischi a Mirko non li trovo assolutamente giusti: dal primo giorno che è arrivato qua mette sempre davanti la squadra e anche oggi ha fatto una partita di grande intensità e generosità: soprattutto nel secondo tempo ha lavorato su due avversari coprendo tanto campo, quindi era più difficile poi averlo lucido in situazione offensiva. Quando un giocatore si impegna, esce stremato con i crampi e ha quei valori sul GPS per me non è giusto fischiarlo”.







