Tottenham, l'ultimo trofeo sta per diventare maggiorenne. Mentre in Corea del Nord è oscurato

Di recente il Tottenham ha "festeggiato" i suoi 17 anni senza vincere un solo trofeo. In Inghilterra in questa settimana si stanno sprecando le prese in giro nei confronti degli Spurs che il 24 febbraio 2008 battevano il Chelsea a Wembley per 2-1, alzando la Coppa di Lega. Nessuno si sarebbe immaginato che da lì sarebbe iniziato un digiuno che dura fino ai giorni nostri, nonostante i tanti milioni investiti, i fior di campioni che sono transitati in squadra (due nomi su tutti: Luka Modric e Harry Kane) e i grandissimi allenatori come José Mourinho e Antonio Conte.

La stagione in corso non si può considerare memorabile: 13° posto in classifica, zona Champions distante 14 punti e zona Conference League ben 10. La squadra ha già detto addio alle due coppe nazionali e ha solo una chance per non far diventare maggiorenne l'anniversario dell'ultimo trofeo: vincere l'Europa League. Agli ottavi di finale gli Spurs troveranno l'AZ Alkmaar e guardando il tabellone potrebbero trovarsi la Lazio in semifinale, se le cose dovessero andare come devono.

Spurs che sono balzati all'onore delle cronache in questi giorni anche fuori dai confini nazionali per un fatto curioso: secondo alcune fonti il leader supremo della Corea del Nord, Kim Jong-un, avrebbe vietato di trasmettere nel Paese le partite degli Spurs per la presenza di Son Heung-Min, che rappresenta la nemica Corea del Sud. Da alcune ricerche fatte dal sito Stimson Center's 38 North project, anche il Wolverhampton era stato oscurato per la presenza di Hwang Hee-Chan. Stessa sorte per il Brentford a causa della presenza di Kim Ji-Soo.