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Robinho in carcere per stupro, la libertà vigilata può saltare: le ultime dal Brasile

Robinho in carcere per stupro, la libertà vigilata può saltare: le ultime dal BrasileTUTTO mercato WEB
© foto di Jacopo Duranti/TuttoLegaPro.com
Oggi alle 13:56Calcio estero
di Yvonne Alessandro

A 40 anni, Robinho non uscirà di prigione. Detenuto dal marzo 2024 nella prigione di Tremembé, vicino a São Paulo, l'ex attaccante del Milan sta scontando la sua pena in Brasile dopo essere stato condannato a 9 anni di carcere dalla giustizia italiana per una vicenda di stupro di gruppo avvenuta a Milano nel 2013 ai danni di una giovane donna. Attualmente sta scontando la sua pena nel penitenziario 2, a Tremembé, a San Paolo.

L'indiscrezione
Tuttavia, 11 giudici della Corte Suprema federale brasiliana devono votare per decidere se Robinho possa essere messo in libertà vigilata o se debba rimanere in custodia cautelare. UOL Esporte ha rivelato che 9 giudici si sarebbero già espressi e ben 7 di loro avrebbero votato a favore del mantenimento della detenzione. Resterebbero quindi solo due giudici, ma la sentenza sembra ormai definitiva.

L'indignazione della Federcalcio brasiliana
In merito alla vicenda su Robinho si era espressa anche la Federazione brasiliana, prendendo le distanze con parole dure. Ednaldo Rodrigues, presidente della Confederazione brasiliana di calcio (CBF), ha dichiarato che si tratta di "uno dei capitoli più disastrosi del calcio brasiliano".

"È vergognoso che un giocatore si senta a proprio agio nel commettere questo tipo di perversità, approfittando di ciò che ha ottenuto e pensando che attraverso lo sport sarà protetto in qualche modo da ogni punizione. I due casi, che coinvolgono giocatori che sono stati stelle della Nazionale brasiliana, una delle più grandi icone culturali, non possono concludersi solo con la condanna di i due colpevoli. È essenziale che l’atteggiamento coraggioso delle vittime ispiri sempre più donne a non rimanere in silenzio di fronte a tali atrocità. La CBF, tutti i suoi dirigenti e la commissione tecnica della squadra brasiliana, sono solidali con le vittime dei due brutali crimini commessi dagli ex giocatori. Il machismo prevale nel calcio e gli uomini devono essere in prima linea per combattere non solo la violenza sessuale, ma ogni tipo di violenza".

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