Graffi in faccia, la verità di Guardiola: "Un problema alla pelle, poi sono un tipo nervoso"
Verrebbe da pensarlo, eppure stando all'ultimo mese vissuto dal suo Manchester City non è un'eresia: Pep Guardiola è alle corde, sul filo di un rasoio. Non è assolutamente in dubbio la sua posizione da allenatore degli sky blues (ha pure rinnovato il contratto di due anni), ma dal 30 ottobre a questa parte sta vivendo certamente il momento peggiore della sua carriera.
Il picco di frustrazione
Infatti, dopo 5 sconfitte consecutive tra campionato e Champions League, con l'eliminazione dalla Carabao Cup nel mezzo, il pareggio patito in rimonta contro il Feyenoord (3-3) ad Etihad nella scorsa uscita di Champions League ha evidenziato le scorie di un periodo nero per il tecnico spagnolo. Esattamente quando, nel post-partita, Guardiola si è presentato segnato in volto, su naso e fronte, tacciato di aver perso la calma per i risultati mancanti della squadra di Manchester. "Sì, me li sono fatti con le dita. Perché volevo farmi del male", aveva risposto ironicamente al tentativo dei giornalisti di venire a capo del gesto commesso.
Up and down
Poi superato con qualche fragilità di troppo il pesante ko in Premier League contro il Liverpool, il successo largo contro il Nottingham Forest (3-0) sembrava essere un indizio di possibile risorgimento del City. Fino all'ultimo passo falso, il pareggio - seppur in rimonta - sul Crystal Palace (2-2). Molti vorrebbero poter leggere la mente di Guardiola, per indagare nel suo stato psicologico e capire come stia affrontando il momento di smarrimento della sua ciurma, campione d'Inghilterra in carica. D'altronde 6 sconfitte nelle ultime 9 partite non fanno affatto bene all'anima.
Delucidazione sull'accaduto
Nel frattempo questa sera, in occasione della maxi sfida in Champions League contro la Juventus, Guardiola è tornato a parlare dell'accaduto post-Feyenoord. Una spiegazione che lascia in sospeso a metà il motivo di quei segni sul volto: "Io ho un problema alla pelle, devo prendere l'antistaminico da due-tre anni. Mi son graffiato sul naso, quello sì, ma il resto è dovuto a questa allergia. Poi si, sono un tipo nervoso. Il mio stato d'animo è bruttino, ma so che passerà. Così come passa il mio stato d'animo felice dopo aver vinto".