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Lapadula: "Mio arrivo segnale delle ambizioni dello Spezia. Arrabbiato dopo Cittadella"
“Nel mio arrivo ha fatto la differenza il rapporto che ho con il Direttore, con cui avevo già lavorato a Lecce, e il fatto di sentirmi al centro di un progetto importante”. Il neo attaccante dello Spezia Gianluca Lapadula ha esordito così in conferenza stampa alla presenza del ds Stefano Melissano parlando della sua scelta di vestire la maglia del club ligure e tornando sul suo esordio: “Lo Spezia già prima del mio arrivo stava facendo un campionato di spessore, è una squadra forte, ma la strada è ancora lunga, e io sono arrivato per dare il mio contributo a un progetto in cui mi rispecchio molto. - continua l’italo-peruviano come si legge sul sito del club - A Cittadella, dopo il triplice fischio, ammetto che ero molto arrabbiato per non esser riuscito a concretizzare le occasioni avute, ma allo stesso tempo ero felice di aver trovato una squadra determinata e con le idee chiare; la strada è quella giusta, i campionato si vincono partita dopo partita e il nostro obiettivo dovrà essere sempre e solo quello del weekend, senza mai guardare più in avanti”.
Spazio poi alle ambizioni del club: “Sono venuto alla Spezia in una squadra che sta facendo un grande campionato e io avevo estremamente voglia di sentirmi vivo, di tornare a giocare e avere degli obiettivi e tutto ciò per me ha fatto la differenza. - prosegue ancora Lapadula - Credo che il mio arrivo sia un segnale chiaro per le ambizioni che tutti noi abbiamo e ho fatto il possibile per esserci fin da Cittadella, una partita che non avrei mai voluto saltare”.
L’esperto centravanti poi si sofferma sul calore della piazza: “Conoscevo già questa tifoseria perché sono passato dal Picco come arrivato e posso solo dire che avere alle spalle una tifoseria del genere che ti spinge è un dettaglio fondamentale e non vedo l'ora di scendere in campo davanti a loro. La fame e la voglia hanno sempre caratterizzato la mia carriera e alla mia età, se non si riesce a trasmettere qualcosa ai più giovani, significa che si è fallito, pertanto continuerò giorno dopo giorno a fare di tutto per essere un esempio perché per me il miglior modo di comunicare qualcosa è essere proprio un esempio per il resto dei compagni, specialmente per i più giovani”.
Infine un pensiero sul Cagliari, club con cui ha conquistato una promozione in Serie A, e sul Perù: “Cagliari è casa mia. Ho vissuto due anni e mezzo stupendi, con Liverani, Ranieri e Nicola e anche se nell'ultimo periodo io non abbia giocato tanto, sono stati comunque mesi importanti di cui farò sempre tesoro; ora però sono qui allo Spezia, dove voglio sentirmi vivo e fare tutto il possibile per rivivere certe emozioni che in carriera ho già vissuto. - conclude Lapadula - Il Perù? Con la mia nazionale ho un grandissimo rapporto che va avanti da ormai cinque anni; non stiamo vivendo un periodo semplice, ma io sono arrivato qui a Spezia anche con l'intenzione di aiutare al massimo la mia nazionale, che per me rappresenta qualcosa di veramente grande e che da quando è entrata a far parte della mia vita è motivo di ispirazione continua".
Spazio poi alle ambizioni del club: “Sono venuto alla Spezia in una squadra che sta facendo un grande campionato e io avevo estremamente voglia di sentirmi vivo, di tornare a giocare e avere degli obiettivi e tutto ciò per me ha fatto la differenza. - prosegue ancora Lapadula - Credo che il mio arrivo sia un segnale chiaro per le ambizioni che tutti noi abbiamo e ho fatto il possibile per esserci fin da Cittadella, una partita che non avrei mai voluto saltare”.
L’esperto centravanti poi si sofferma sul calore della piazza: “Conoscevo già questa tifoseria perché sono passato dal Picco come arrivato e posso solo dire che avere alle spalle una tifoseria del genere che ti spinge è un dettaglio fondamentale e non vedo l'ora di scendere in campo davanti a loro. La fame e la voglia hanno sempre caratterizzato la mia carriera e alla mia età, se non si riesce a trasmettere qualcosa ai più giovani, significa che si è fallito, pertanto continuerò giorno dopo giorno a fare di tutto per essere un esempio perché per me il miglior modo di comunicare qualcosa è essere proprio un esempio per il resto dei compagni, specialmente per i più giovani”.
Infine un pensiero sul Cagliari, club con cui ha conquistato una promozione in Serie A, e sul Perù: “Cagliari è casa mia. Ho vissuto due anni e mezzo stupendi, con Liverani, Ranieri e Nicola e anche se nell'ultimo periodo io non abbia giocato tanto, sono stati comunque mesi importanti di cui farò sempre tesoro; ora però sono qui allo Spezia, dove voglio sentirmi vivo e fare tutto il possibile per rivivere certe emozioni che in carriera ho già vissuto. - conclude Lapadula - Il Perù? Con la mia nazionale ho un grandissimo rapporto che va avanti da ormai cinque anni; non stiamo vivendo un periodo semplice, ma io sono arrivato qui a Spezia anche con l'intenzione di aiutare al massimo la mia nazionale, che per me rappresenta qualcosa di veramente grande e che da quando è entrata a far parte della mia vita è motivo di ispirazione continua".
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