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Simonelli presidente della Lega di A, Giulini: "Faccio un grande in bocca al lupo"
A margine dell'elezione di Ezio Maria Simonelli come nuovo presidente della Lega di Serie A, il presidente del Cagliari Tommaso Giulini ha commentato:
"Spero che ci sia una ripartenza verso un recupero di quei diritti tolti in questi anni. I problemi sono innumerevoli a prescindere da chi sarà il presidente. Gli faccio un grande in bocca al lupo per cercare di darci una mano. Sapete che in questi anni abbiamo perso le sponsorizzazioni delle scommesse, ai club non arriva nulla né direttamente né indirettamente. Sapete i grossi problemi che abbiamo sugli stadi. Nessuno riesce a fare uno stadio, tutto nei meandri della burocrazie. A livello fiscale siamo uno dei più grandi contribuenti dello stato e paghiamo aliquote enormi, a prescindere dal Decreto Crescita. O, come penso sarebbe più giusto, poter rifiscalizzare gli Under 25 che in prospettiva sono giocatori della Nazionale. Ci sono tantissime partite aperte. I vivai che non possono più vincolare i ragazzi fino a 18 anni. Tutte cose avvenute negli ultimi cinque o sei anni su cui, spero, riusciremo a lavorare compatti e non divisi come purtroppo troppo spesso accade".
C'è un punto di partenza?
"Questi sono i quattro macro-temi. Il quinto è quello della pirateria, altro motivo di impoverimento del calcio italiano".
"Spero che ci sia una ripartenza verso un recupero di quei diritti tolti in questi anni. I problemi sono innumerevoli a prescindere da chi sarà il presidente. Gli faccio un grande in bocca al lupo per cercare di darci una mano. Sapete che in questi anni abbiamo perso le sponsorizzazioni delle scommesse, ai club non arriva nulla né direttamente né indirettamente. Sapete i grossi problemi che abbiamo sugli stadi. Nessuno riesce a fare uno stadio, tutto nei meandri della burocrazie. A livello fiscale siamo uno dei più grandi contribuenti dello stato e paghiamo aliquote enormi, a prescindere dal Decreto Crescita. O, come penso sarebbe più giusto, poter rifiscalizzare gli Under 25 che in prospettiva sono giocatori della Nazionale. Ci sono tantissime partite aperte. I vivai che non possono più vincolare i ragazzi fino a 18 anni. Tutte cose avvenute negli ultimi cinque o sei anni su cui, spero, riusciremo a lavorare compatti e non divisi come purtroppo troppo spesso accade".
C'è un punto di partenza?
"Questi sono i quattro macro-temi. Il quinto è quello della pirateria, altro motivo di impoverimento del calcio italiano".
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