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Nicola sul rigore per la Juve: "Come può Luperto dimenticarsi di avere due braccia mentre cade?"
"Dal punto di vista tecnico a me non convince la scelta di dare un rigore del genere". Davide Nicola, allenatore del Cagliari reduce dal pareggio contro la Juventus, torna così su calcio di rigore assegnato in avvio ai bianconeri. Il tecnico, intervistato su Dazn non contesta la decisione arbitrale dal punto di vista tecnico: il tocco di Luperto è oggettivo, anche se abbastanza marginale.
Nicola, semmai, si concentra proprio su regolamento e interpretazione: "Se devo contendere un duello aereo con Vlahovic o Gatti, è ovvio che utilizzo le mani per darmi slancio. Ma quando subisco un intervento di testa da dietro, io non posso dimenticarmi che ho due mani attaccate al corpo. Io non aumento l'ingombro per volontà, è per questo che non sono d'accordo: ne abbiamo parlato anche all'ultima riunione e molti colleghi sono d'accordo. Poi non discuto la decisione dell'arbitro, l'accetto. Ma per me in queste situazioni non può essere rigore, se sto cadendo non posso dimenticarmi di avere due braccia attaccate.
Il punto focale è proprio l'intervento nella biomeccanica dell'atleta: è impossibile dare un rigore se io subisco un contatto da dietro che mi fa cadere a terra. Poi è vero che è difficile determinare le situazioni, ma chi conosce la biomeccanica dell'atleta sa che certe cose accadranno sempre perché non c'è altrimenti".
Nicola, semmai, si concentra proprio su regolamento e interpretazione: "Se devo contendere un duello aereo con Vlahovic o Gatti, è ovvio che utilizzo le mani per darmi slancio. Ma quando subisco un intervento di testa da dietro, io non posso dimenticarmi che ho due mani attaccate al corpo. Io non aumento l'ingombro per volontà, è per questo che non sono d'accordo: ne abbiamo parlato anche all'ultima riunione e molti colleghi sono d'accordo. Poi non discuto la decisione dell'arbitro, l'accetto. Ma per me in queste situazioni non può essere rigore, se sto cadendo non posso dimenticarmi di avere due braccia attaccate.
Il punto focale è proprio l'intervento nella biomeccanica dell'atleta: è impossibile dare un rigore se io subisco un contatto da dietro che mi fa cadere a terra. Poi è vero che è difficile determinare le situazioni, ma chi conosce la biomeccanica dell'atleta sa che certe cose accadranno sempre perché non c'è altrimenti".
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