
Ranieri: "A Cagliari avevo detto stop col cuore, tutti mi avevano creduto, anche mia moglie ma poi..."
A Coverciano è in corso la cerimonia del Premio Nazionale MCL-USSI “Inside the sport”, giunto alla sua quinta edizione. Claudio Ranieri ha ricevuto un premio alla carriera e in tale occasione ha rilasciato alcune dichiarazioni. Di seguito le sue parole riportate da TMW,
"Un piacere e un onore, essere premiati è sempre bello anche se secondo me la critica è utilissima perché dà la spinta per migliorare. Ho visto tante immagini, ora è giusto che si facciano avanti i giovani perché il mio tempo è finito".
Ha rialzato la Roma, dopo un avvio di stagione da dimenticare
"Non mi piacciono questi paragoni, chi era prima di me ha fatto del suo meglio. Forse proprio l'essere arrivato in difficoltà mi ha aiutato, ho cercato di fare meno errori possibili, io ho provato ad essere credibile ma alla fine i principali attori sono i calciatori".
Come ha rimotivato lo spogliatoio?
"Io non lo so... Non ho studiato psicologia, io quello che sento lo dico, parlo col cuore ai giocatori. Gli dico quello che sento".
Il tesserino l'ha riconsegnato, visto che siamo a Coverciano?
"Ce l'ho qua, volendo posso consegnarlo adesso. Ho detto basta, il calcio mi ha dato tanto e sono stato chiamato ad un altro incarico. Basta, ho dato. Il calcio è la mia vita, ma è il momento di dire basta. A Cagliari avevo detto stop col cuore, tutti mi avevano creduto, anche mia moglie. Poi mi ha chiamato la Roma... Speravo dentro di me che né Cagliari né Roma avessero chiamato. Io ho detto di sì, per un anno da allenatore e poi come senior advisor, non so neanche bene cosa sia".
Ha parlato con Gasperini?
"No, magari dopo ma davanti a tutti voi (ride, ndr)".







