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Ambu: "Il Cagliari non ha mai fatto il salto di qualità dal punto di vista organizzativo. Bisogna puntare su scouting e mercato internazionale"
ieri alle 21:30Primo piano
di Vittorio Arba
per Tuttocagliari.net

Ambu: "Il Cagliari non ha mai fatto il salto di qualità dal punto di vista organizzativo. Bisogna puntare su scouting e mercato internazionale"

Stefano Ambu, giornalista per ANSA e La Nuova Sardegna, è intervenuto nel corso della trasmissione "Rossoblù 100", condotta da Bruno Corda, per parlare del match perso dal Cagliari contro la Roma. Le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "Se guardiamo la storia degli ultimi dieci anni, siamo sempre stati in una situazione simile. Abbiamo avuto solo due stagioni senza rischiare, quindi il problema è chiaro: il Cagliari non ha mai fatto quel salto di qualità dal punto di vista organizzativo, quello che potrebbe portarci al livello di Bologna e Udinese, squadre che, secondo me, sono alla nostra portata. Abbiamo preso il miglior allenatore sulla piazza per salvarci. Un tempo Cellino scopriva allenatori come Allegri e Ballardini, ma per fare il passo in avanti serve una struttura organizzativa solida, capace di scegliere un tecnico e accompagnarlo nella crescita. Gaetano, purtroppo, quest’anno non sta rendendo. Chi pensa che sia colpa dell’allenatore si sbaglia. Secondo me, è una questione personale: le stesse giocate che l’anno scorso gli riuscivano, ora non funzionano più. Perde troppi palloni e in questi casi l’allenatore può fare poco, perché si tratta di situazioni individuali. Marin, invece, è un’illusione. Noi siamo retrocessi con lui al centro del campo e lo abbiamo visto. Adesso è scarico, certo, potrebbe essere valorizzato, ma non è un campione che fa la differenza.

Ha qualità, ma non è un giocatore che ti fa vincere le partite. Quindi, direi che siamo sempre nello stesso standard di gestione. Per fare davvero il salto di qualità e avvicinarci a squadre come Genoa, Como, Bologna o Udinese, bisogna lavorare bene sullo scouting e puntare al mercato internazionale. Altrimenti, si rischia di fare solo piccoli passi avanti, che vanno bene, ma non bastano. I tre giocatori arrivati dall’Atalanta hanno sicuramente alzato il livello, ma nel primo tempo si è vista la differenza tra paura e qualità. La Roma ha avuto il 72% di possesso palla contro il nostro 28%, eppure in alcune situazioni potevamo gestire meglio il pallone. Si sono sbagliati passaggi e stop, ma non è una questione di colpe: semplicemente, siamo più o meno al livello delle squadre con cui ci stiamo giocando la salvezza. Forse siamo leggermente superiori, ma di poco. Non c’è un distacco netto da Lecce ed Empoli, e la classifica lo dimostra".