Nicola Riva: "Bari-Cagliari? Con quella telefonata papà ha espresso la vicinanza di tutta la Sardegna. Il suo nome per sempre connesso all'Isola"
Nel giorno degli 80 anni dalla nascita di Gigi Riva, il figlio Nicola Riva ha ricordato "Rombo di Tuono" nell'ambito di un'intervista rilasciata al canale Youtube del Cagliari Calcio. Le parole del membro del CDA rossoblù, sintetizzate da TuttoCagliari.net:
"Siamo giunti agli 80 anni di papà. Purtroppo non è qui con noi. È difficile esprimere cosa sia stato per me, perché, come tutti i bambini del suo tempo, pur essendo mio padre, l’ho vissuto anche come un mito, come Gigi Riva. Non vivendo quotidianamente con lui, e vedendolo non così spesso, lo idolatravo anch’io. Crescendo con la passione per il calcio, aspettavo i momenti in cui alla televisione trasmettevano i suoi gol, perché lui era una persona riservata, non amava raccontarsi o autocelebrarsi. Di conseguenza, ho dovuto aspettare la TV per emozionarmi guardando le sue prodezze in campo.
Il nostro rapporto si è rafforzato nel tempo, e crescendo ho compreso che Gigi Riva non era solo un calciatore, ma un uomo con valori profondi. Ho iniziato a voler capire da dove provenissero quei valori e chi fosse realmente mio padre. Prima di essere "Gigi", era Luigi, un ragazzo che ha affrontato molte sofferenze, che lo hanno reso la persona forte e dignitosa che conosciamo. Questo legame con lui è maturato, portandomi a una consapevolezza importante: ciò che mi ha lasciato è un’eredità di valori preziosi, che spero di aver saputo fare miei. Anche senza parole, attraverso i suoi gesti, mi ha trasmesso insegnamenti significativi.
Il giorno del suo funerale non avevo preparato nulla da dire, ma sentivo come un obbligo, una forza che mi spingeva a ringraziare. La camera ardente è stata un momento emozionante, con persone di ogni età e condizione che venivano anche da lontano per dargli un ultimo saluto. Sentivo di dover rendere omaggio a un uomo che era stato, per molti sardi, come un familiare. Ho percepito un dolore profondo in quelle persone, tanto che mi sembrava di restituire loro le condoglianze.
Papà è diventato un cagliaritano, un sardo a tutti gli effetti, e noi, vivendo qui, ci sentiamo sardi al 100%. La dinastia Riva resterà legata alla Sardegna per molto tempo. Gigi Riva è ricordato in molti luoghi dell’isola, con campi sportivi, strade e murales a lui dedicati. È un nome che resterà sempre connesso alla Sardegna.
Le mie figlie e quelle di mio fratello comprendono cosa significhi essere parte di questa eredità, fatta di rispetto, fiducia e un legame profondo con questa terra, che va oltre il calcio. Papà non ha mai lasciato la Sardegna, e questo ha creato un legame speciale con la gente.
Sono un tifoso appassionato e soffro per ogni partita, ma mio padre mi ha insegnato a vincere e a perdere con dignità, a migliorarsi sempre. Il Cagliari vive di emozioni forti, sia positive che negative, e un vero tifoso accetta tutto, purché veda in campo la voglia di non mollare mai.
Sono stato nel CDA del Cagliari nel 2019, ma per motivi personali ho dovuto interrompere quell’esperienza. Ora sono tornato, e sento che è il momento giusto per fare questo passo. Il Cagliari è davvero una famiglia per me, e spero di poter dare il mio contributo.
La promozione in Serie A, con il gol di Pavoletti al 93º minuto, è stata un’emozione indescrivibile. Anche il gesto di mio padre, che ha telefonato a Ranieri un’ora prima del match decisivo, è stato significativo. Con poche parole, ha espresso tutto il supporto della Sardegna, e penso che questo abbia dato una spinta ulteriore alla squadra.
L’ultima emozione sportiva condivisa con lui è stata una partita del Cagliari. Lui soffriva troppo per guardare le partite e non riusciva a reggere l’ansia. Ricordo che mi ha mandato a casa mia per guardarla, e alla fine l’ho chiamato per dirgli del risultato. È stato un momento speciale, l’ultima gioia sportiva vissuta insieme.
Questa settimana dedicata a papà è un omaggio importante. Papà amava i bambini, e mi fa piacere che siano coinvolti in questi eventi a lui dedicati, insieme agli amici e ai colleghi che racconteranno il loro rapporto con lui. Da quando se n’è andato, ho percepito l’affetto della Sardegna intera e la forza del legame che ha costruito con ogni angolo di questa terra".