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Ladinetti a LaGiovaneItalia: "Il mio esordio con il Cagliari? Ricordo tutto come se fosse ieri..."TUTTO mercato WEB
Oggi alle 21:15Primo piano
di Maria Laura Scifo
per Tuttocagliari.net

Ladinetti a LaGiovaneItalia: "Il mio esordio con il Cagliari? Ricordo tutto come se fosse ieri..."

Nel corso della sua intervista ai microfoni de LaGiovaneItalia, Riccardo Ladinetti si è soffermato a lungo sull'esperienza al Cagliari e sugli esordi con la prima squadra. Queste alcune delle sue parole: 

Parliamo del tuo esordio con il Cagliari. Hai giocato tre partite: contro Sassuolo, Udinese e Milan. Che ricordi hai di quelle gare? 
“Il mio esordio è stato contro il Sassuolo, poi sono stato titolare contro l’Udinese e infine ho giocato a San Siro contro il Milan. Ricordo tutto come fosse ieri. Tornavamo dagli allenamenti post-Covid, noi della Primavera ci allenavamo con la prima squadra. Era Cagliari-Sassuolo, giocava Birsa e in panchina c’era Zenga. Non mi aspettavo di entrare, per niente. Finisce il primo tempo e Zenga si gira verso di me e dice: 'Vai a scaldarti, entri subito'. Non ci potevo credere. Era il mio sogno: esordire con la maglia del Cagliari, la squadra che ho sempre amato, che hanno amato i miei genitori. È stato un momento perfetto. In più, entra Andrea Carboni, che viene espulso poco dopo, ma nonostante tutto pareggiamo 1-1 con gol di João Pedro. Per me è stata come una vittoria. Mi ricordo che Luca Cigarini, che stimo tantissimo, era in tribuna. È uno dei giocatori più intelligenti che abbia mai conosciuto. Scese apposta dagli spalti per darmi qualche consiglio. Non era una cosa scontata, e ogni volta che ci rincontriamo, anche quando giocava alla Reggiana, lo chiamavo Il Professore per quanto lo ammiravo. Cercavo sempre di imparare da lui, ma era davvero difficile stargli dietro!”.

Dopo questa esperienza con il Cagliari, passi all’Olbia. Possiamo dire che è lì che diventi ufficialmente un giocatore professionista?
“Esatto, quella è stata la mia prima vera stagione da professionista in Serie C. È andata molto bene: due gol, diversi assist e una squadra forte. Alla fine della stagione, dopo il mio buon rendimento, mi dissero che sarei rimasto a fare il ritiro con il Cagliari in Serie A e che avrei potuto giocarmi le mie carte lì. Sembrava tutto perfetto, poi però succede qualcosa che non ti aspetti. Durante le visite mediche di routine, mentre ero sulla cyclette, il dottore mi fermò dicendo che c’era qualcosa che non andava. Da lì, un incubo: visite a Villa Stuart, Milano e Padova. Mi diagnosticarono un problema al cuore. Mi fermarono per tre mesi senza poter fare assolutamente nulla, solo medicine. Dopo quei tre mesi, ne servirono altri tre per tornare in forma. Fu una vera mazzata. Nel momento migliore della mia carriera, quando stavo per lanciarmi davvero, successe tutto questo. Giocai qualche minuto in Coppa Italia contro il Sassuolo, ma poi tornai a Olbia solo a gennaio".