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Tomasini: "Niccolai era mio fratello, Sardegna terra meravigliosa. In Nazionale ormai vanno cani e porci: mi sono vergognato per Euro 2024..."
lunedì 8 luglio 2024, 21:00Interviste
di Vittorio Arba
per Tuttocagliari.net

Tomasini: "Niccolai era mio fratello, Sardegna terra meravigliosa. In Nazionale ormai vanno cani e porci: mi sono vergognato per Euro 2024..."

Giuseppe Tomasini, storico difensore del Cagliari scudettato del 1969-70, è intervenuto nel corso della trasmissione radiofonica "Parlando di Sport", in onda su Rete Smash. Di seguito le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net:

"Io e Niccolai eravamo come due fratelli, dividevamo la foresteria insieme. Insomma, era un fratello. Era una persona, a parte che era un grande stopper, poi era un bravo ragazzo. Queste sono le qualità che lui aveva, bravissimo ragazzo, bravo bravo bravo. Non gli abbiamo mai fatto pesare le autoreti. Saltava di testa, l'anticipo e la posizione nell'area di rigore. Le famose letture sugli anticipi erano... sì, leggeva i cross dove arrivavano. E poi, quando lui sbagliava, c'ero io dietro. Abbiamo subito 11 gol in 30 partite con giocatori di allora. Vuol dire che eravamo forti, eh. In Nazionale ha avuto la sfortuna di farsi male. Se no, avrebbe giocato tutte le partite. Si è fatto male, era un po' dispiaciuto per questo, molto dispiaciuto. È un'occasione che nella vita ti capita una volta sola, non è che ti capiti spesso. Poi ai tempi nostri la Nazionale era qualcosa di inarrivabile. adesso basta che fai due partite belle, prendi 7-8 in due domeniche e sei in Nazionale. Ma la Nazionale, io mi ricordo una cosa, che io e Nicolai dovevamo andare in Nazionale. Riva ci diceva durante tutto il girone d'andata: "Giocate sempre così che vi convocano." E sono passati un anno e mezzo prima che hanno convocato Niccolai. Mi sono fatto male però prima. Per andare in Nazionale dovevi meritarlo. Adesso vanno cani e porci. Mi sono vergognato perché veramente la cosa impressionante è che questo è il livello del calcio attuale e neanche lui cosa ci può fare. I giocatori sono questi". Tomasini conclude, ricordando nuovamente Niccolai: "Siamo rimasti in otto di quella squadra lì. Questa Sardegna ha una cosa: tu non vorresti mai venire, però quando ti trovi qua, dopo due o tre mesi non vai più via da nessuna parte. Io ho creato un'attività, gli altri miei amici hanno creato attività, e siamo rimasti tutti qua. Otto dello scudetto siamo rimasti. È una terra meravigliosa, una terra che ti lascia in pace. Il sardo è una persona per bene, è una persona seria. Se deve fischiare al campo, non viene. Rimane a casa. Perciò ha molte componenti che per uno che viene a giocare sono molto importanti. Niccolai faceva autoreti per la troppa generosità che aveva. Io gli dicevo sempre: "Nicco, una palla che devi svirgola, non la devi prendere, lasciala ad Albertosi." Lui invece, per la generosità che aveva, perché era una persona generosa, forte, andava su tutti i palloni. Certe volte li svirgolava, ma la maggior parte delle volte indovinava".