Corini esonerato dalla Cremonese. Dionigi: "Non si può giudicare in 5 giornate"

Eugenio Corini non è più l'allenatore della Cremonese. Dopo la sconfitta con il Mantova, il club grigiorosso ha deciso di esonerare l'ex Palermo, richiamando in panchina Giovanni Stroppa. L'avventura di Corini a Cremona è durata solo cinque partite. Per parlare di questo ed in generale del campionato di serie B, la redazione di TuttoMercatoWeb.com ha contatto Davide Dionigi, tecnico che in passato ha allenato anche i grigiorossi: "Conosco molto bene l'ambiente Cremonese, squadra che ho allenato in passato. Nella stagione 2013-14 sono subentrato in panchina a Torrente firmando un contratto fino a giugno ed ho portato la squadra ai Playoff, perdendo in semifinale con il Sudtirol. Dispiace molto per l'esonero di Corini, non conosco le dinamiche interne del club ma è difficile poter giudicare l'operato di un allenatore dopo solo cinque partite.

Situazione diversa invece in casa Brescia, con Cellino che ha confermato mister Maran nonostante un periodo non felicissimo per le Rondinelle
"Questo denota grande intelligente da parte del presidente Cellino. Maran ha fatto benissimo da quando è arrivato al Brescia, ha reso la squadra competitiva ed in grado di lottare ad alti livelli. I periodi complicati ci sono per tutte le squadra, confermare mister Maran è sinonimo di grande intelligenza".

Pisa, Sassuolo, Spezia. Sono queste le tre favorite per la promozione diretta in Seria A o qualche squadra ancora può rientrare in corsa?
"Sicuramente queste tre squadre stanno facendo molto bene, ma ci sono squadre come la stessa Cremonese o la Sampdoria che sono state costruite per vincere e che al momento sono un po' indietro. Il campionato è ancora lunghissimo e come dico sempre in Serie B può succedere di tutto".

In Serie C invece l'Ascoli ha trovato molte difficoltà
"Per me l'Ascoli è un colpo al cuore. Qualche anno fa ho salvato l'Ascoli facendo una vera e propria impresa, ora fa male vederlo in Serie C e in una posizione di classifica complicata. Probabilmente il club paga lo scotto di una retrocessione inaspettata, ma la squadra ha tutte le qualità per risalire la classifica".

Chiudiamo con il Taranto: in una stagione complicatissima la squadra ha dimostrato, sul campo, di non voler fare la vittima sacrificale
"A Taranto c'è una sorta di maledizione, sono anni che il club viene perseguitato da penalizzazioni ed imprevisti. Dispiace tantissimo perché Taranto, come piazza e come tifoseria, ha un potenziale enorme, è un grande dispiacere".