
Lazio, senti Rambaudi: "Calo fisiologico. Ma la gestione non è delle migliori"
Il caso Tavares e il nuovo infortunio del Taty Castellanos scuotono la sosta per le nazionali della Lazio, in particolare dopo la sconfitta per 5-0 contro il Bologna. Proprio questi temi si è espresso l'ex attaccante biancoceleste Roberto Rambaudi ai microfoni di Radiosei. Di seguito le sue parole.
"Mi sembra che la gestione dei giocatori non sia delle migliori. C’è un concorso di colpa, anche il calciatore deve essere intelligente e capire se è il momento di tornare in campo o meno. Tavares, Castellanos, Vecino out svariati mesi: sicuramente c’è qualcosa da sistemare. Per non giocare neanche pochi minuti a Bologna, immaginavo che Castellanos avesse avuto un problema; magari un affaticamento non uno stiramento. Se devono fare una critica a Baroni è quella di non aver dato alla squadra quello che ha dato all’inizio: il coraggio di fare delle scelte e questo ha determinato poi il subire. Ad ogni modo, nei due gol presi nel giro di poco tempo in avvio ripresa a Bologna, l’allenatore c’entra poco, sono i giocatori che devono annusare il pericolo".
"Tavares? Se è in programma la risonanza la deve fare; se dovesse giocare con la Nazionale sarebbe grave. La priorità deve essere il club. Va gestita la situazione ed eventualmente va multato il portoghese. Marusic? Non va criticato per l’aspetto professionale; a volte magari la prestazione non è perfetta, ma non va di certo messo in dubbio il suo attaccamento alla maglia. La sosta deve servire per tornare a pieno regime e a dare delle ‘bacchettate’ a chi pensa ad altro. Il primo obiettivo è la Lazio e se non ci stai dentro non va bene. Certi atteggiamenti, se fossero davvero questi che supponiamo, mi fanno arrabbiare. Non transigo su un calciatore che si risparmia per andare in Nazionale".
"Un po’ è anche fisiologico il calo della Lazio. Il Bologna, ad esempio, non ha una rosa esaltante, ma Italiano ha costruito una macchina bella, come era la Lazio mesi fa. Alcuni biancocelesti sono migliorati, altri ad un certo livello hanno dimostrato dei limiti. Forse Baroni, provando ad arrivare alla fine degli obiettivi, non ha più il coraggio di fare le solite rotazioni. Lui secondo me è un ottimo allenatore, ma va anche supportato dalla società e da tutti. Per me è un vincente perché ha sempre raggiunto l’obiettivo ma un conto è il traguardo-salvezza, un conto è competere per le posizioni della Lazio: anche lui si sta formando e per ora l’esame lo ha superato alla grande. Ora non dobbiamo pensare che sia tutto finito”.







